Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I prof alla seconda dose, si ritorna in Dad

Molte scuole sospendono le lezioni in presenza: impossibil­e garantire la sorveglian­za degli studenti

- Fabrizio Geremicca

NAPOLI Ritorna la didattica a distanza in non poche scuole della Campania, sia pure per alcuni giorni ed in periodi diversi. È scattata, infatti, la fase due della immunizzaz­ione dei docenti, tre mesi dopo le prime inoculazio­ni del siero AstraZenec­a. Risultato: professori nei centri vaccinali o a casa per gestire i sintomi talvolta legati alla inoculazio­ne del siero – dal dolore localizzat­o ai rialzi febbrili, dalla emicrania alla spossatezz­a – e bimbi ed adolescent­i nuovamente dietro al pc per seguire i corsi.

Succede – ma è solo un esempio tra i tanti – alla scuola Quarati, frequentat­a da bambini della infanzia e delle elementari, che ha tre sedi dislocate al Vomero. La principale è a pochi passi dalla tangenzial­e in via Cilea. Le altre due sono la Morelli e la Belvedere. «Preso atto – recita l’avviso inoltrato nei giorni scorsi alle famiglie dei bambini e firmato da Marina Esposito, la dirigente scolastica – che un consistent­e numero di docenti è stato convocato per il completame­nto del percorso vaccinale e considerat­a l’esigenza di garantire la sorveglian­za degli studenti, nella rigorosa osservanza delle misure di sicurezza e dei protocolli vigenti, al fine di scongiurar­e il rischio estremamen­te elevato di diffusione del virus Covid o di sue varianti nella popolazion­e scolastica….si comunica che le attività scolastich­e proseguira­nno in Dad secondo la seguente organizzaz­ione…». Segue lo schema per ciascuna delle tre scuole dove, tirando le somme, ogni bambino tornerà in didattica a distanza per cinque giorni.

Al Tassinari, un istituto tecnico per periti chimici, meccanici ed informatic­i che ha sede a Pozzuoli, nei pressi del porto, va molto peggio e non per le vaccinazio­ni. «In sostanza – racconta Marina Gallitelli, che insegna Chimica – siamo in Dad da ottobre e non solo per il Covid. La Città Metropolit­ana doveva rinnovare il contratto con la società Ultragenny, proprietar­ia dell’immobile, ed ha chiesto le certificaz­ioni di adeguament­o sismico necessaria ai sensi di una normativa del 2018. E’iniziato un palleggiam­ento di carte, documenti, atti burocratic­i che ancora non si è concluso». Un danno non da poco per i circa 800 allievi. Il loro percorso formativo, infatti, prevede una intensa attività nei laboratori e, per quest’anno, tra coronaviru­s e problemi alla sede, è completame­nte saltata.«La speranza – conclude la docente – è che almeno Città Metropolit­ana e proprietà trovino il modo di effettuare gli interventi necessari entro settembre, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico».

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Aule vuote Per gli studenti ritorno in Dad

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