Corriere del Mezzogiorno (Campania)
I prof alla seconda dose, si ritorna in Dad
Molte scuole sospendono le lezioni in presenza: impossibile garantire la sorveglianza degli studenti
NAPOLI Ritorna la didattica a distanza in non poche scuole della Campania, sia pure per alcuni giorni ed in periodi diversi. È scattata, infatti, la fase due della immunizzazione dei docenti, tre mesi dopo le prime inoculazioni del siero AstraZeneca. Risultato: professori nei centri vaccinali o a casa per gestire i sintomi talvolta legati alla inoculazione del siero – dal dolore localizzato ai rialzi febbrili, dalla emicrania alla spossatezza – e bimbi ed adolescenti nuovamente dietro al pc per seguire i corsi.
Succede – ma è solo un esempio tra i tanti – alla scuola Quarati, frequentata da bambini della infanzia e delle elementari, che ha tre sedi dislocate al Vomero. La principale è a pochi passi dalla tangenziale in via Cilea. Le altre due sono la Morelli e la Belvedere. «Preso atto – recita l’avviso inoltrato nei giorni scorsi alle famiglie dei bambini e firmato da Marina Esposito, la dirigente scolastica – che un consistente numero di docenti è stato convocato per il completamento del percorso vaccinale e considerata l’esigenza di garantire la sorveglianza degli studenti, nella rigorosa osservanza delle misure di sicurezza e dei protocolli vigenti, al fine di scongiurare il rischio estremamente elevato di diffusione del virus Covid o di sue varianti nella popolazione scolastica….si comunica che le attività scolastiche proseguiranno in Dad secondo la seguente organizzazione…». Segue lo schema per ciascuna delle tre scuole dove, tirando le somme, ogni bambino tornerà in didattica a distanza per cinque giorni.
Al Tassinari, un istituto tecnico per periti chimici, meccanici ed informatici che ha sede a Pozzuoli, nei pressi del porto, va molto peggio e non per le vaccinazioni. «In sostanza – racconta Marina Gallitelli, che insegna Chimica – siamo in Dad da ottobre e non solo per il Covid. La Città Metropolitana doveva rinnovare il contratto con la società Ultragenny, proprietaria dell’immobile, ed ha chiesto le certificazioni di adeguamento sismico necessaria ai sensi di una normativa del 2018. E’iniziato un palleggiamento di carte, documenti, atti burocratici che ancora non si è concluso». Un danno non da poco per i circa 800 allievi. Il loro percorso formativo, infatti, prevede una intensa attività nei laboratori e, per quest’anno, tra coronavirus e problemi alla sede, è completamente saltata.«La speranza – conclude la docente – è che almeno Città Metropolitana e proprietà trovino il modo di effettuare gli interventi necessari entro settembre, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico».