Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Lancia il suo cane dal balcone, vicini in rivolta A San Giovanni è già corsa per l’«adozione»
che ha provveduto a prestare le prime cure all’animale trasportandolo, poco dopo, al presidio ospedaliero «Frullone» dell’Asl Napoli 1. Il cagnolino ha riportato ferite ed una frattura ad un arto, ma per fortuna non rischia di morire. Probabilmente per adottarlo si faranno avanti in molti.
Anche un’altra notizia testimonia come stia cambiando la sensibilità nei confronti dei maltrattamenti agli animali: il ministero dell’Interno potrebbe essere chiamato a risarcire i danni per l’uccisione di Rocky, un pitbull ferito a morte da un poliziotto nel luglio del 2019 in via Rosaroll. Il giudice monocratico Elvira Russo ieri ha infatti accolto la richiesta avanzata nel corso della precedente udienza dalle parti civili, tra cui la Lega nazionale per la difesa del cane, di dichiarare il ministero responsabile civile nel processo in corso, in cui il poliziotto è imputato di uccisione di animale. In caso di condanna, il Viminale sarà tenuto a risarcire le parti civili.
L’episodio suscitò molte polemiche. Secondo la ricostruzione della polizia, l’agente, che stava per arrestare un uomo evaso dagli arresti domiciliari, fu costretto a fare fuoco perché il pitbull lo aveva aggredito e rischiava di procurargli ferite gravi. Secondo alcuni testimoni, invece, il cane, percependo l’agitazione intorno al padrone, aveva reagito abbaiando e mordendo una scarpa del poliziotto. Questi sparò una prima volta ferendo il pitbull a una zampa e poi una seconda, colpendolo al torace. Proprio il secondo sparo viene contestato dalle associazioni animaliste: «Andremo avanti e faremo tutto ciò che è necessario per assicurarci che questa persona paghi per quello che ha fatto», afferma Piera Rosati, presidente della Lega nazionale per la difesa del cane. Soddisfazione per la decisione del giudice è stata espressa dall’avvocato dell’associazione, il penalista Michele Pezone.