Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Basso: io, nuovo maestro del Coro voce della città e della tradizione

Il musicista italo-argentino dirigerà le voci del Massimo domani nella «Traviata» «Siamo il respiro collettivo di una città e in questo periodo così travagliat­o tutto ciò assume un valore simbolico e di auspicio. Soprattutt­o qui a Napoli»

- Ascoli

Josè Luis Basso è il nuovo maestro del Coro del Teatro San Carlo: debutterà nella sua funzione domani in occasione della riapertura al pubblico del Massimo napoletano con «La Traviata». «Il Coro è la voce della città. Non trascurere­mo il contributo delle canzoni napoletane, il portato di una cultura alta e popolare», dice.

«Il primo amore non si scorda mai e il San Carlo è stato il grande incontro della mia gioventù artistica. Ho ritrovato dopo 27 anni qualche corista di quegli anni e voci italiane e ben disposte, flessibili, come quelle che anni fa furono impegnate in “Lohengrin”. Napoli ha voci incredibil­i e questo si aggiunge all’amore che nutro per lei, per la sua cultura e per la sua lingua che sto rispolvera­ndo studiandon­e la grammatica». Queste le prime parole, d’«amore» di Josè Luis Basso, il nuovo Maestro del Coro del Teatro San Carlo, che debutterà nella sua funzione domani in occasione della riapertura al pubblico del Massimo napoletano con «La Traviata».

Gli fa eco il sovrintend­ente del San Carlo Stephane Lissner: «Il Maestro del Coro, insieme con il direttore musicale rappresent­ano le colonne portanti musicali di un teatro. Ho conosciuto e apprezzato Basso a Barcellona in “Les contes d’Hoffmann” e poi ho collaborat­o con lui a Parigi. Era perciò naturale che gli chiedessi di essere con me qui al San Carlo. dove lui ha accettato di tornare dopo tanti anni. Oggi possiamo riaprire, sia pure in forma non del tutto normale. Ma da tempo con Basso stavamo pensando al lavoro da svolgere con il Coro, anche con programmi ambiziosi, assumendoc­i rischi e responsabi­lità».

Il musicista italo-argentino ha un occhio di riguardo alla della proposta musicale del Coro del Massimo partenopeo: «Non trascurere­mo il contributo di espressivi­tà e di coesione che svolgono le canzoni napoletane, che sono il portato di una cultura alta e popolare nell’accezione più elevata». Nei programmi di Basso, quindi, non ci solo produzioni operistich­e. «Il Coro - conferma - non deve soltanto puntare a salire in palcosceni­co, c’è molto altro, come registrazi­oni di cd, di dvd e soprattutt­o di riproterri­torialità posizione e riscoperta dell’immenso patrimonio del Settecento Napoletano, da secoli custodito nelle prestigios­e bibliotech­e cittadine, a cominciare da quella di San Pietro a Majella, naturalmen­te».

La stagione Regione Lirica vedrà per la prima volta il direttora musicale del San Carlo Juraj Valcuha collaborar­e con Basso e il maestro del Coro è certo che l’intesa sarà facilmente raggiunta e proseguirà nel prossimo futuro.

«Basso - dice il sovrintend­ente Lissner - collaborer­à con Valcuha che è sotto contratto fino a fine 2022 e ha già titoli da dirigere nel 23, poi si vedrà. Ho avuto poco tempo per lavorare con il direttore musicale in “normalità”, ma è sotto gli occhi di tutti che stia facendo molto bene; voglio però riaffermar­e che Basso salirà anche lui sul podio a dirigere Coro e Orchestra nei concerti in cui la parte corale sia prevalente, a cominciare dalla “Cantata per la Traslazion­e del Sangue del Glorioso San Gennaro, per soli, coro e orchestra” di Gaetano Manna»

Basso elogia ancora il suo Coro «ritrovato»: «Gli artisti stanno lavorando con grande entusiasmo e con estrema attenzione alle norme anti-covid perché la salute di chi lavora è un bene da tutelare. Il Coro del San Carlo ha una personalit­à propria ed è sempre stato duttile nell’affrontare sia, come è dovuto, il repertorio operistico, sia quello sinfonico. I due repertori, eseguiti alternativ­amente da una compagine corale, ne migliorano le caratteris­tiche di emissione, di intonazion­e, di fraseggio. Non dimentichi­amoci - conclude - che il Coro di un Teatro è respiro collettivo di una città e in questo periodo così travagliat­o tutto ciò assume un valore simbolico e di auspicio. Soprattutt­o qui a Napoli. Soprattutt­o al San Carlo».

Suoni dal territorio

Non trascurere­mo il contributo di espressivi­tà e di coesione che svolgono le canzoni napoletane, che sono il portato di una cultura alta e popolare nell’accezione più elevata

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Il musicista italo-argentino Josè Luis Basso è il nuovo Maestro del Coro del San Carlo, che dirigerà domani nella «Traviata»
La novità Il musicista italo-argentino Josè Luis Basso è il nuovo Maestro del Coro del San Carlo, che dirigerà domani nella «Traviata»

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