Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sandro Ruotolo: «La criminalità fa ancora paura anche senza morti»
Sandro Ruotolo, senatore del Misto «Anche le piccole cose possono funzionare Come una strada non lasciata al buio»
Non registriamo più 360 morti all’anno, ma la gente ha paura ed è questo che conta». Il senatore Sandro Ruotolo, lancia un appello a reagire alla violenza che negli ultimi mesi, soprattutto in alcune zone, si è fatta insopportabile. «L’allarme è giustificato, servono poliziotti e telecamere.
«Queste persone non possono essere lasciate sole. Devono mobilitarsi le istituzioni, ma dobbiamo mobilitarci anche noi che siamo la società civile. Mi aspetto più polizia in strada, ma anche più telecamere, più investimenti per la scuola e il lavoro, più sostegno alle associazioni attive sul territorio per contrastare i clan». Sandro Ruotolo, giornalista di lungo corso e da poco più di un anno senatore, lancia un appello a reagire alla violenza che negli ultimi mesi, soprattutto in alcune zone, si è fatta insopportabile.
Sandro, tu hai raccontato la camorra degli anni Ottanta e Novanta, quando gli omicidi erano quotidiani e le stragi frequentissime. Certamente questi episodi di violenza sono molto gravi, ma è impossibile che in una città con un milione di persone e che con il suo hinterland arriva a tre, non accadano fatti preoccupanti.
«Certo, non registriamo più 360 morti all’anno, ma la gente ha paura ed è questo che conta. Sono in circolazione criminali che non esitano a lanciare bombe: ci sono tutti i motivi per essere allarmati».
Ponticelli si conferma un territorio problematico, con gruppi che si scontrano senza esclusione di colpi. Chi può fare cosa per modificare questo scenario?».
«Innanzitutto il Governo può e deve, secondo me, inviare rinforzi alle donne e agli uomini impegnati nel contrasto della criminalità. Se c’è un’emergenza bisogna affrontarla in maniera adeguata, schierando tutte le forze disponibili».
E poi?
«Poi ci sono cose in apparenza piccole ma in realtà importanti. Penso per esempio all’illuminazione: in una strada buia tutto è più facile per chi vuole delinquere, mentre in una strada illuminata le persone perbene si sentono più sicure. Ecco: gli abitanti di Ponticelli non devono essere lasciati al buio, nè in senso letterale, nè in senso metaforico».
Rispetto agli anni Ottanta e Novanta la tecnologia ha fatto passi da gigante e potrebbe essere di grande aiuto, sei d’accordo?
«Ovviamente sì. Mi piacerebbe vedere le telecamere installate e funzionanti in ogni strada. Oltre a costituire un deterrente formidabile ai reati possono essere di grande aiuto per le indagini delle forze di polizia».
Non a caso le bombe esplodono in un quartiere di periferia, dove forse lo Stato in passato ha investito troppo poco.
«Un quartiere trascurato
”
La zona est è trascurata E ora c’è una nuova emergenza: Whirlpool
Mi aspetto investimenti per la scuola e occasioni di lavoro per queste persone
dove ora c’è una nuova e tragica emergenza, la scandalosa chiusura dello stabilimento Whirlpool. Proviamo a immaginare che cosa succederà alle persone rimaste senza lavoro».
Non è difficile: il rischio di finire reclutate dalle cosche, che gli «stipendi» li pagano senza difficoltà. O quello di dovere chiedere soldi agli usurai...
«Esattamente. Per questo dobbiamo invertire la tendenza, dobbiamo concentrare l’attenzione su questo quartiere come su tutte le realtà fragili e a rischio della città: penso a Fuorigrotta, a Bagnoli, ai Quartieri spagnoli».