Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Domani il vertice decisivo con Castelli A rischio ci sono 770 Comuni del Sud
I responsabili degli Enti locali: bisogna approvare i conti entro fine mese
Domani il vertice dei responsabili enti locali della maggioranza con la regia della viceministra all’Economia Laura Castelli dovrebbe sciogliere il nodo dando il via libera a un provvedimento ponte che consenta a quasi 1500 Comuni italiani, in gran parte meridionali, di approvare entro fine mese i bilanci, in particolare i conti di previsione.
Su oltre mille Comuni con bilanci in gravi difficoltà, oltre 770 sono al Sud, la maggioranza in Sicilia e in Campania,
soprattutto tra i municipi piccoli, tra i 5 e i 10mila abitanti. Secondo Laura Castelli, che sta approfondendo sotto il profilo tecnico la fattibilità della soluzione, è la strada obbligata per far fronte alla necessità di velocizzare il processo di restituzione delle anticipazioni di liquidità, dopo l’abrogazione da parte della Corte Costituzionale della norma che individuava una soluzione per evitare il default.
La verità è che la Consulta, in omaggio a un principio inattaccabile sotto il profilo giuridico di correttezza contabile, già l’anno scorso era intervenuta nella vicenda giudicando irrituale la soluzione ponte escogitata dall’allora governo.
Ma senza la possibilità di spalmare i debiti su scala trentennale gli enti locali vanno in default. «Si tratta di Comuni – spiega la viceministra grillina – che spesso si trovano a gestire il rientro dall’indebitamento generato da precedenti amministrazioni».
Nella Conferenza Stato-città
” Sono quasi tutti piccoli e collocati tra Sicilia e Campania Ma rischiano anche le grandi aree metropolitane
svoltasi in questi giorni è venuta a galla in modo drammatico la fragilità degli enti locali, dove il mix perverso di mancata riscossioni e nuovi debiti non riguarda solo le amministrazioni in dissesto o predissesto.
Non c’è alcun dubbio che l’abnorme esplosione del Fondo Anticipi Liquidità, cresciuto da 1,8 fino a 4,6 miliardi, conseguente agli effetti della pandemia e ai tagli dei trasferimenti erariali succedutisi negli anni, a fronte delle difficoltà della finanza pubblica, abbia contribuito non poco all’esplosione di casi di dissesti e predissesti dei municipi. Al punto che il risultato di amministrazione netto nel 2019, secondo i calcoli dell’Ifel, è stato negativo per oltre mille Municipi, con un aumento complessivo del 41%, più accentuato al Sud (+46%) e tra gli enti di dimensioni medio-piccole: quelli fino a 10mila abitanti hanno visto la percentuale lievitare fino al +50%.