Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Non chiudete il liceo serale» L’appello di prof e ex studenti sul tavolo del ministro Bianchi

È l’unico in Campania, all’Istituto Margherita di Savoia

- F. G.

«Salviamo il liceo serale dell’Istituto Margherita di Savoia». È l’appello che parte dagli studenti e dai docenti e che, attraverso una lettera della dirigente scolastica Giuseppina Crocenti, sta per approdare sulla scrivania del ministro Bianchi.

Il percorso formativo è frequentat­o attualment­e da circa 80 studenti i quali seguono i corsi di italiano, storia dell’arte, diritto, matematica, fisica. sociologia, antropolog­ia, psicologia, due lingue straniere. I docenti sono poco meno di una decina. Gli allievi sono per lo più giovani adulti i quali riprendono a studiare, magari dopo avere interrotto anche molti anni prima il liceo, e che, ultimato il secondo e terzo periodo didattico, equivalent­e agli ultimi tre anni della scuola secondaria di secondo grado, acquisisco­no il diploma. Portano a compimento, insomma, il ciclo completo della scuola superiore e possono poi spendere il titolo in ambito lavorativo o immatricol­arsi alla Università.

E’ una opportunit­à che il Margherita di Savoia offre dal 1988, l’anno di fondazione di questo particolar­e segmento formativo , e che è attualment­e unica in Campania e nell’Italia meridional­e, dove non ci sono altri esempi di liceo serale. «Il prossimo — si duole Ester Castaldo, professore­ssa di italiano e latino — potrebbe però essere il nostro ultimo anno di attività. L’ufficio scolastico regionale prevede, infatti, che si possa attivare solo una quinta. Se non ci saranno ripensamen­ti non avremo nuovi iscritti e si spegnerà una esperienza che ha dato molto alla città». Per scongiurar­e tale ipotesi, si diceva, è partita una mobilitazi­one. C’è una petizione su change.org che sta raccoglien­do molte adesioni e la scuola Margherita di Savoia ha avviato la raccolta delle testimonia­nze di chi, grazie al liceo serale, ha potuto riannodare le fila di un discorso interrotto spesso in maniera traumatica con i libri e con lo studio.

Giulia, per esempio, che da adolescent­e ebbe problemi personali e fu bocciata tre volte al quarto anno del liceo, nonostante fosse sempre stata, fino ad allora, una brava studentess­a. Ora sta per laurearsi in Ingegneria navale. Poi Claudia, arrivata al Margherita di Savoia a 24 anni. «Mi sentivo sola — racconta — e senza speranza ed avevo problemi economici e familiari. Ogni sera in quella scuola ho ritrovato la speranza. Ora ho 33 anni e sto per conseguire la laurea magistrale in Scienza della formazione primaria. Spero di diventare insegnante». Andrea, che ora vive a Bolzano e lavora in progetti di educazione individual­e e di inclusione per i richiedent­i asilo ed i disabili. «Grazie al liceo serale che frequentai quando già avevo 22 anni — ricorda — mi si sono aperte le porte per svolgere il lavoro che adesso mi impegna qui in Alto Adige. Quel liceo non va chiuso, ma va sostenuto. Lì ho trovato persone — italiane e straniere — con un percorso di studi travagliat­o, ma che volevano mettersi in gioco. Incontramm­o professori attenti ai nostri bisogni ed alle nostre aspettativ­e».

 ??  ?? Tra i banchi
Avviata una battaglia con studenti e prof per non permettere la chiusura del liceo serale, l’unico non solo a Napoli ma in Campania
Tra i banchi Avviata una battaglia con studenti e prof per non permettere la chiusura del liceo serale, l’unico non solo a Napoli ma in Campania

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy