Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La sfida Champions con la Fiorentina: Vlahovic e Osimhen, potere ai bomber
La sfida che può valere la Champions con il duello tra Vlahovic e Osimhen Il serbo ambisce al podio della classifica marcatori Il nigeriano cerca il gol-Europa
Il presidente Commisso non è riuscito ancora a tirar fuori la Fiorentina dalla dimensione della lotta salvezza, un obiettivo raggiunto a due giornate dal termine con il pareggio di Cagliari ma l’ambizione resiste in una prospettiva a medio termine.
Vlahovic è il volto-copertina di questo sguardo tra presente e futuro. Domenica al Franchi l’avversario a cui prestare maggiore attenzione è proprio il bomber serbo, la coppia centrale che avrà il compito di tenerla a bada sarà composta ancora da Manolas e Rrahmani. Koulibaly ieri ha iniziato a lavorare in palestra ma è ancora lontano il recupero dall’infortunio. Nel lunch-match di Firenze, che può valere la Champions, ci sarà una sfida all’insegna della gioventù al potere. Vlahovic e Osimhen rappresentano la risposta al potere costituito di Lukaku, Immobile, Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic.
Il centravanti della Fiorentina ha soltanto 21 anni e insegue il podio della classifica marcatori, in cui domina Cristiano Ronaldo con 28 reti. Vlahovic è a quota 21 (a -1 da Lukaku e Muriel) e nella storia della Fiorentina si tratta del quarto straniero dopo Petrone, Hamrin e Batistuta a superare i 20 gol in un campionato.
Osimhen è a 10 reti, non è riuscito a tenere il passo soltanto a causa delle disavventure che lo hanno limitato. Victor si è fermato una settantina di giorni a livello formale, di fatto quasi cinque mesi perché l’effettivo rientro in forma è avvenuto solo il 7 marzo contro il Bologna. Cosa hanno in comune Vlahovic e Osimhen? La crescita costante con caratteristiche diverse. Il serbo è diventato più incisivo, diventando determinante sotto porta nel corso della stagione. Osimhen ha cambiato il Napoli, che con il centravanti nigeriano è riuscito finalmente ad aggiungere al culto del palleggio per aprire gli spazi la ricerca più diretta della verticalità, anche con la palla lunga quando ci sono le condizioni.
Vlahovic, considerando il rendimento nei mesi di aprile e maggio, è il bomber più prolifico dei cinque principali campionati europei, con nove gol in sette partite. Osimhen da inizio marzo ha viaggiato alla media di una rete ogni 88 minuti, praticamente un gol ogni partita.
Contro l’Udinese non ha segnato ma ha propiziato due gol determinanti: quello di Zielinski che sblocca la partita e la rete di Lozano con la pressione su Musso. Quando Osimhen percepisce la prospettiva del saluto a Gattuso a fine stagione, è tra i più delusi di uno spogliatoio che ha sempre remato nella stessa direzione dell’allenatore. Gattuso ha spinto per Osimhen, condividendo la missione di Giuntoli, che ha convinto De Laurentiis a realizzare il grande investimento.
Ringhio ha parlato con Victor al telefono durante il lockdown per convincerlo e a fine luglio, durante il suo primo viaggio a Napoli, ha avuto un lungo colloquio a casa sua.
L’assenza
Victor è a quota 10 reti ma è stato fermo quasi cinque mesi tra infortuni e Covid