Corriere del Mezzogiorno (Campania)
È il giorno della speranza Maggioranza unita per salvare 1400 Comuni
Oggi è una giornata decisiva per i 1400 Comuni che rischiano il default. La questione verrà affrontata da governo e partiti più Anci. «Siamo consapevoli del problema - spiega Piero De Luca, vicepresidente del Gruppo dei deputati del Pd - dopo la sentenza della Consulta che ha cancellato la possibilità di restituire in 30 anni le anticipazioni di liquidità, concesse per pagare i debiti commerciali. Il gruppo Pd lavorerà con attenzione, d’intesa con il governo, per trovare al più presto una soluzione che permetta a tantissimi Comuni italiani di continuare ad assicurare i servizi essenziali e rispondere alle esigenze dei cittadini». D’accordo i Cinque Stelle che con Giuseppe Buompane, deputato in commissione Bilancio, precisa: «Non possiamo lasciare le comunità locali sull’orlo del baratro. Ieri, come componenti M5S delle commissioni Bilancio e Affari costituzionali di Camera e Senato - aggiunge -, abbiamo svolto una riunione con la viceministra Laura Castelli e abbiamo deciso di dar seguito all’appello indirizzato a tutte le forze politiche parlamentari per trovare una soluzione immediata e condivisa. Così domani (oggi, ndr) si costituirà un tavolo ad hoc, con le forze di maggioranza e di opposizione, per lavorare insieme. Intanto prosegue Buompane - sto predisponendo un ordine del giorno al Decreto Sostegni 1, in discussione alla Camera dei Deputati, per impegnare il Governo e l’intero arco parlamentare a lavorare in sinergia, al fine di intervenire velocemente risolvendo le criticità sollevate dopo la sentenza della Corte Costituzionale. I Comuni rappresentano l’istituzione più vicina ai cittadini e non possiamo permettere che vengano meno i servizi essenziali», conclude. Giancarlo Coraggio, presidente della Corte Costituzionale, annuncia: «Il governo ha recepito forte e chiaro il grido d’allarme delle città coinvolte e sta lavorando sul da farsi: allo studio ci sarebbe una norma ponte per consentire agli enti locali di approvare i bilanci e un secondo intervento più strutturale, da studiare attentamente - come viene sottolineato - perché non si può rischiare la terza bocciatura della Consulta». Il contenitore, per una soluzione radicale, potrebbe essere il decreto sostegni bis.