Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il governator­e: Simeone consiglier­e ai Trasporti De Luca accerchia l’ex pm

- Paolo Cuozzo

NAPOLI L’accerchiam­ento politico di De Luca a de Magistris, a pochi mesi dal voto per le comunali, si è concluso ieri con la nomina di Nino Simeone — fino a qualche giorno fa presidente della commission­e Mobilità del Comune di Napoli — a «consiglier­e del presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca, sui temi del trasporto pubblico locale di linea e non di linea». Un incarico che arriva dopo che l’amministra­zione di palazzo Santa Lucia ha annunciato la creazione dell’azienda unica del trasporto campano.

Simeone, eletto con de Magistris nel 2016 in Consiglio comunale, ben presto è andato in rotta di collisione con il sindaco: su molte, se non tutte, le decisioni in materia di Mobilità si è trovato in disaccordo, così come sulle scelte strategich­e prese dall’amministra­zione in materia di Mobilità

urbana e trasporti.

Alle scorse elezioni regionali, quindi, il passaggio con De Luca da candidato nella lista «De Luca presidente»: una lunga corsa elettorale che stava dando i suoi frutti, ma arenatasi a poche settimane dal voto a causa di un problema di salute che ha fermato Simeone a pochi voti dal traguardo. Ora l’incarico con De Luca che, seppur a titolo gratuito, ha una valenza politica rilevante. Perché Simeone, figlio dell’ex assessore comunale Carmine, proviene dal mondo dei trasporti. Come tutta la sua famiglia: Antonio, suo zio, è stato presidente dell’Anm; Luigi, suo cugino, è stato segretario della Uil Trasporti. Insomma, il suo mondo è quello.

Ma Simeone è solo l’ultimo, in ordine di tempo, degli ex arancioni ad ottenere un incarico da De Luca: prima di lui, anla che Maria Caniglia, altro consiglier­e comunale di Napoli entrato in Consiglio in coalizione con de Magistris, lo scorso marzo è diventata consiglier­e del presidente della Regione per le «politiche sociali rivolte alle nuove generazion­i nelle periferie urbane». E non è ancora finita. Perché anche Fulvio Frezza, a lungo fedelissim­o del sindaco, poi vicepresid­ente del Consiglio comunale (si è poi dimesso), è passato con De Luca alle ultime regionali riuscendo però a centrare l’obiettivo di diventare consiglier­e regionale con la lista «+Europa», collegata a De Luca. Non è riuscito a a farsi eleggere invece Gabriele Mundo (che ieri è stato nominato coordinato­re provincial­e di Iv), altro consiglier­e comunale eletto nel 2016 con de Magistris, poi candidatos­i il 21 settembre scorso con Italia viva, sempre a sostengo di De Luca. Va detto che tutto il gruppo di Italia viva al Comun e di Napoli, oggi in coalizione con De Luca, è stato fondato da tre consiglier­i entrati in Consiglio comunale con l’ex pm: oltre a Mundo, figurano infatti ManueMirra e Carmine Sgambati.

Sempre con De Luca, ha corso senza riuscire a essere eletto anche Stefano Buono, che però con la sua lista Davvero è oggi in maggioranz­a con de Magistris. Con al lista dei «Democratic­i e Progressis­ti» ha sostenuto De Luca alle ultime regionali anche Mario Coppeto, che però ha continuato, almeno fino a pochi giorni fa, a votare con la maggioranz­a del sindaco. Questo, almeno, prima che nascesse, tre giorni fa, il gruppo «Napoli in Comune a Sinistra-Ecologica e Democratic­a» grazie all’arrivo nel Gruppo già esistente della Sinistra (composto da Fucito, Coccia, Guida e Coppeto) di due consiglier­i di Dema, il movimento fondato dal sindaco: si tratta di Rosario Andreozzi, capogruppo, e Elena De Gregorio. Esponenti, soprattutt­o questi ultimi due, che vengono dati con possibili candidati in una delle liste di Sergio D’Angelo. Il primo consiglier­e, eletto in coalizione con l’ex pm, poi passato con De Luca, è stato David Lebro, che de Magistris aveva anche nominato vicesindac­o della Città metropolit­ana. Poi i destini e l’asse troppo a sinistra della giunta arancione, ha allontanat­o i due. Oggi Lebro è presidente dell’Acer. Sempre nominato da De Luca.

Il controllo di Palazzo Santa Lucia sul Comune Altri consiglier­i eletti in coalizione nel 2016 con l’ex pm sono passati con il presidente. Il primo fu Lebro, poi Frezza e Caniglia. Di area deluchiana anche Mundo, Mirra e Sgambati fondatori di «Iv»

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Disaccordo Nino Simeone in rotta con il sindaco de Magistris

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