Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il governatore: Simeone consigliere ai Trasporti De Luca accerchia l’ex pm
NAPOLI L’accerchiamento politico di De Luca a de Magistris, a pochi mesi dal voto per le comunali, si è concluso ieri con la nomina di Nino Simeone — fino a qualche giorno fa presidente della commissione Mobilità del Comune di Napoli — a «consigliere del presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca, sui temi del trasporto pubblico locale di linea e non di linea». Un incarico che arriva dopo che l’amministrazione di palazzo Santa Lucia ha annunciato la creazione dell’azienda unica del trasporto campano.
Simeone, eletto con de Magistris nel 2016 in Consiglio comunale, ben presto è andato in rotta di collisione con il sindaco: su molte, se non tutte, le decisioni in materia di Mobilità si è trovato in disaccordo, così come sulle scelte strategiche prese dall’amministrazione in materia di Mobilità
urbana e trasporti.
Alle scorse elezioni regionali, quindi, il passaggio con De Luca da candidato nella lista «De Luca presidente»: una lunga corsa elettorale che stava dando i suoi frutti, ma arenatasi a poche settimane dal voto a causa di un problema di salute che ha fermato Simeone a pochi voti dal traguardo. Ora l’incarico con De Luca che, seppur a titolo gratuito, ha una valenza politica rilevante. Perché Simeone, figlio dell’ex assessore comunale Carmine, proviene dal mondo dei trasporti. Come tutta la sua famiglia: Antonio, suo zio, è stato presidente dell’Anm; Luigi, suo cugino, è stato segretario della Uil Trasporti. Insomma, il suo mondo è quello.
Ma Simeone è solo l’ultimo, in ordine di tempo, degli ex arancioni ad ottenere un incarico da De Luca: prima di lui, anla che Maria Caniglia, altro consigliere comunale di Napoli entrato in Consiglio in coalizione con de Magistris, lo scorso marzo è diventata consigliere del presidente della Regione per le «politiche sociali rivolte alle nuove generazioni nelle periferie urbane». E non è ancora finita. Perché anche Fulvio Frezza, a lungo fedelissimo del sindaco, poi vicepresidente del Consiglio comunale (si è poi dimesso), è passato con De Luca alle ultime regionali riuscendo però a centrare l’obiettivo di diventare consigliere regionale con la lista «+Europa», collegata a De Luca. Non è riuscito a a farsi eleggere invece Gabriele Mundo (che ieri è stato nominato coordinatore provinciale di Iv), altro consigliere comunale eletto nel 2016 con de Magistris, poi candidatosi il 21 settembre scorso con Italia viva, sempre a sostengo di De Luca. Va detto che tutto il gruppo di Italia viva al Comun e di Napoli, oggi in coalizione con De Luca, è stato fondato da tre consiglieri entrati in Consiglio comunale con l’ex pm: oltre a Mundo, figurano infatti ManueMirra e Carmine Sgambati.
Sempre con De Luca, ha corso senza riuscire a essere eletto anche Stefano Buono, che però con la sua lista Davvero è oggi in maggioranza con de Magistris. Con al lista dei «Democratici e Progressisti» ha sostenuto De Luca alle ultime regionali anche Mario Coppeto, che però ha continuato, almeno fino a pochi giorni fa, a votare con la maggioranza del sindaco. Questo, almeno, prima che nascesse, tre giorni fa, il gruppo «Napoli in Comune a Sinistra-Ecologica e Democratica» grazie all’arrivo nel Gruppo già esistente della Sinistra (composto da Fucito, Coccia, Guida e Coppeto) di due consiglieri di Dema, il movimento fondato dal sindaco: si tratta di Rosario Andreozzi, capogruppo, e Elena De Gregorio. Esponenti, soprattutto questi ultimi due, che vengono dati con possibili candidati in una delle liste di Sergio D’Angelo. Il primo consigliere, eletto in coalizione con l’ex pm, poi passato con De Luca, è stato David Lebro, che de Magistris aveva anche nominato vicesindaco della Città metropolitana. Poi i destini e l’asse troppo a sinistra della giunta arancione, ha allontanato i due. Oggi Lebro è presidente dell’Acer. Sempre nominato da De Luca.
Il controllo di Palazzo Santa Lucia sul Comune Altri consiglieri eletti in coalizione nel 2016 con l’ex pm sono passati con il presidente. Il primo fu Lebro, poi Frezza e Caniglia. Di area deluchiana anche Mundo, Mirra e Sgambati fondatori di «Iv»