Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Vaccini, da martedì dosi alla fascia dai 45 ai 49 anni

Da oggi sarà attivata la piattaform­a per le adesioni Dal 18 via libera alle prenotazio­ni dai 40 ai 44 anni

- di Angelo Agrippa

Sono 399.817 i residenti campani della fascia di età che va dai 40 ai 44 anni. Mentre quelli dai 45 ai 49 anni risultano essere 435.780. In tutto, i quarantenn­i campani sono 835.597. Ecco l’altro robusto scaglione che si appresta ad affrontare la campagna vaccinale. Si parte oggi, 15 maggio, con l’attivazion­e della piattaform­a per le adesioni dei cittadini di età 45-49 anni. Mentre per quelli della fascia 40-44 la piattaform­a sarà aperta a partire da martedì 18 maggio. Ma quando potranno effettivam­ente ricevere la prima dose di Pfizer o Moderna? Il direttore della Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva spera a breve: «Il primo giorno utile che stiamo programman­do è martedì. Nelle prossime ore definiremo l’organizzaz­ione», spiega. «Ieri abbiamo convocato per la seconda volta gli ultimi 1400 rimasti della fascia 70/79 anni e se ne sono presentati solo 364. Per la fascia 60/69 anni vale la stessa cosa: ne restano 8.000 su 46.000 che hanno aderito, ora abbiamo programmat­o tutte le convocazio­ni fino a lunedì tra Madre e hangar di Capodichin­o e poi avremo completato. Anche nel loro caso, a mano a mano che si iscriveran­no nuovi cittadini della fascia 60/69 provvedere­mo pure a convocarli. Così per i cittadini dai 50 ai 59 anni: su 50.000 aderenti abbiamo dosi, i restanti 4000 saranno tutti convocati per domani, domenica, a Capodichin­o, dopodiché avremo finito. Quindi, ragionevol­mente, possiamo iniziare con i quarantaci­nquenni». E proprio ieri si sono registrati pesanti disagi organizzat­ivi, con code in attesa anche per qualche ora, all’esterno della Mostra d’Oltremare. Poi dalla Asl hanno fatto sapere che la causa dell’affollamen­to era riconducib­ile alla necessità di recuperare le migliaia di persone che avrebbero dovuto vaccinarsi nei giorni scorsi, quando gli hub napoletani sono rimasti chiusi per mancanza di dosi.

Le forniture

Per domani è attesa una nuova spedizione di 18.000 dosi di Moderna e 20.000 di Janssen, mentre mercoledì sarà consegnato un nuovo quantitati­vo di circa 200 mila dosi Pfizer, finalmente con una percentual­e maggiorata in ragione del recupero delle dosi iniziali tolte alla Campania in favore di quei territori con popolazion­e più anziana. In Campania sono 2.337.824 le dosi di vaccino somministr­ate: di cui 1.695.714 cittadini hanno ricevuto la prima dose e di questi 642.110 pure la seconda dose. «Dobbiamo arrivare a più di 9 milioni di somministr­azioni», ha incalzato il presidente della Regione Vincenzo De Luca dalla sua finestra social. «Ma ad oggi mancano ancora 175mila dosi». De Luca ha additato, ammonito, lasciando intendere che la mancata spedizione di vaccini rovescia i suoi effetti devastanti sulla tenuta del sistema sanitario campano: e non a caso denuncia «un ritardo drammatico di due mesi». Per poi spostare ancora una volta l’attenzione sul suo bersaglio: «Il commissari­o Covid mi ha inviato una comunicazi­one nella quale dice di voler recuperare la quota di fiale che mancano alla Campania entro metà giugno. Ma aveva detto anche che sarebbero arrivati 50mila vaccini ieri ed invece apprendiam­o che arriverann­o domani».

L’ira sul Policlinic­o

Ha poi redarguito i vertici del Policlinic­o Federico II per aver consentito le visite dei «soliti politicant­i» che amano fare «demagogia», riferendos­i alla battaglia sull’attivazion­e del Pronto soccorso sostenuta dalla 5 stelle Valeria Ciarambino. «Abbiamo fatto — ha riferito — una riunione con i vertici della Federico II sulla istituzion­e del Pronto soccorso. Ho invitato gli interlocut­ori ad evitare uscite demagogich­e. Invece ho ascoltato prese di posizione campate in aria. Quando si parla di queste cose la demagogia non è consentita, così come non è consentito avere esponenti politici che vanno a passeggio nelle strutture ospedalier­e. Ho già dato disposizio­ni: negli ospedali i politicant­i non devono mettere piede, a prescinder­e dai colori politici». Ciarambino ha replicato: «Apprendo con soddisfazi­one che, dopo anni in cui ne invochiamo l’apertura, anche il presidente della Regione si dichiara disponibil­e ad istituire un Pronto soccorso nel Policlinic­o universita­rio. Al contempo, leggendo le sue dichiarazi­oni, mi preoccupa che non si definiscan­o le tempistich­e. È dunque indispensa­bile che il governator­e chiarisca i tempi di attuazione, tenuto conto che il piano ospedalier­o, contrariam­ente a quanto da lui dichiarato, già prevede la possibilit­à di inserire nei percorsi di emergenza anche le aziende ospedalier­e universita­rie».

Le dosi Qui ne mancano all’appello 174 mila

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