Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Pochi in piazza» per il murale dedicato a Noemi
La piccola ferita due anni fa per errore in piazza Nazionale inaugura e firma l’opera Morra (Antimafia): «Vedo scarsa partecipazione, se ci fosse un tronista sai che folla»
La piccola Noemi, ferita per errore durante un agguato di camorra in piazza Nazionale, ha inaugurato il murale a lei dedicato. Ma sia Morra (Antimafia) che don Battaglia hanno stigmatizzato la scarsa partecipazione.
NAPOLI C’è anche la citazione del teologo Bonhoeffer — «Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini» — sul murale dedicato a Noemi, la bambina colpita due anni fa per errore in piazza Nazionale, nel corso di una sparatoria di camorra.
L’opera, che raffigura gli occhi della piccola, è stata inaugurata ieri mattina nella stessa piazza dove è avvenuto l’agguato; attorno non una grandissima folla: a occhio, forse meno di un centinaio di persone. E questo ha colpito sia il presidente dell’Antimafia Nicola Morra sia l’arcivescovo di Napoli don Battaglia: la scarsa partecipazione di quanti, il giorno dopo l’agguato, si sono sperticati in condanne a un gesto tanto scellerato.
Sul murale dai toni del rosa la bambina ha apposto la sua firma, comunque in un’atmosfera di grande commozione. Con lei i suoi genitori, Tania e Fabio che hanno promosso l’iniziativa insieme con Fondazione Polis, Comune e IV Municipalità. «Ritornare in questa piazza oggi insieme con Noemi non è stato facile, perché qui il 3 maggio 2019 ho rischiato di perdere mia figlia. Ma oggi è anche un grande riscatto per la mia famiglia — ha detto la mamma —; mi sono chiesta: se fosse successo al figlio di un camorrista cosa avrebbero fatto? Si sarebbero vendicati, perché la camorra vive di odio, violenza e vendetta. Noi abbiamo risposto sempre con dignità e chiediamo ancora oggi giustizia». Il murale è stato realizzato dagli artisti Giulia Salamone Noeyes, e Vittorio Valiante, con il coordinamento di Inward. All’iniziativa è intervenuta anche il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: «Quella di oggi è una giornata importante per Napoli. Piazza Nazionale, teatro due anni fa di un aberrante fatto criminale è la testimonianza concreta di una comunità che crede nella civile convivenza e nel rifiuto di ogni forma di violenza. Gli occhi della piccola Noemi restituiranno un volto di fiducia e di speranza a quei luoghi, ricordando in modo fortemente evocativo il diritto di tutti i bambini di vivere serenamente in una città senza mafie».
Più critico il presidente della Commissione parlamentare antimafia Morra che ha denunciato come in piazza mancassero i cittadini: «Questa scarsa partecipazione dice che al Sud, in Campania e a Napoli dobbiamo cambiare mentalità. Questo posto è stato teatro di prostituzione minorile e microcriminalità, è da lì che si comincia, dalla piccola criminalità si arriva ai grandi cartelli della droga, se ci fosse stato un calciatore o un tronista questa piazza sarebbe stata piena». «Questo murale significa vita, gli altri murales raccontano la morte, bisogna scegliere da che parte stare», ha chiosato don Tonino Palmese della Fondazione Polis, mentre per il prefetto Marco Valentini «la battaglia si vince insieme, cittadini e istituzioni». «Non mi spaventa il rumore dei disonesti — ha detto in conclusione l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia — ma il silenzio degli onesti. Dei nostri silenzi dobbiamo rendere conto al tribunale di Dio. Bisogna avere il coraggio di denunciare. A che serve tenere le mani pulite se poi le teniamo in tasca?».
Al termine di una bella giornata, la speranza è che la riqualificazione della zona, promessa dalle istituzioni, non resti solo una parola.
Don Mimmo Battaglia Dei nostri silenzi dobbiamo rendere conto a Dio Bisogna avere il coraggio di denunciare
La mamma
«Noi abbiamo risposto sempre con dignità e chiediamo ancora oggi giustizia»