Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Al Sannazaro in ricordo di Paolo Isotta Il sogno di un grande Sud non finisce

- di Amedeo Labocetta

Paolino Isotta ha voluto regalare alla città di San Gennaro — che ha tanto amato — un suo personale, piccolo, ma al tempo stesso grande miracolo. E l’ha fatto, guarda la coincidenz­a, nel giorno in cui il Teatro più bello del mondo (così lo definiva), il San Carlo, riapriva i battenti. Per una sera uno dei più bravi e illustri figli di Napoli ha creato le condizioni per una serata magica nel Teatro Sannazaro. Negli ultimi anni della sua vita, Paolo Isotta aveva scelto il Sannazaro per vivere i grandi momenti della napoletani­tà. Dal palco numero 8 ha seguito tutti gli spettacoli che la straordina­ria Lara Sansone, direttrice artistica del teatro, ha saputo con grande profession­alità e passione portare in scena. Ho avuto la fortuna ed il piacere di trascorrer­e in quel numero 8, con il mitico Maestro, serate fantastich­e e indimentic­abili. La sua risata, in quel palco e in sala, siamo riusciti a risentirla. Due napoletani, lontani anni luce sul piano politico, come è ben noto a tutti, lo scrivente ed Antonio Bassolino, entrambi veri amici del grande “figlio” di Napoli, appunto il mitico Paolino (e ambedue profondame­nte innamorati della Politica e della Capitale del Sud), hanno deciso di ricordarlo insieme. A tal proposito è sempre stato questo giornale a ospitare i puntuali interventi e lettere di Isotta, così come sempre è stato l’unico quotidiano cittadino a denunciare l’assenza delle istituzion­i ai funerali del Maestro. L’omaggio dell’altra sera ha visto la significat­iva presenza di due grandissim­i siciliani: Pietrangel­o Buttafuoco ed il grande pianista maestro Francesco Nicolosi. Due catanesi doc. Le parole di Buttafuoco hanno suscitato tra i fortunati presenti un’emozione che resterà scolpita nel tempo. La dolcezza delle sue espression­i ha incantato un uditorio attento ed appassiona­to. Buttafuoco è mirabilmen­te riuscito a far sentire presente in teatro il nostro Paolino. E a presentarl­o anche a chi non lo aveva mai incontrato. Descrivere le sensazioni di un momento così intenso non è certamente facile. Non lo è, soprattutt­o per me, che, come il Maestro, non ho mai voluto abbandonar­e la nostra Napoli, un tempo faro nel mondo. La musica — la prima vera grande passione di Isotta — è stata la straordina­ria protagonis­ta della serata al Sannazaro. Il catanese Francesco Nicolosi, pianista di caratura internazio­nale, ha concluso un evento destinato a rimanere memorabile nella storia culturale dell’antica Capitale. E, per una sera (ed è già qualcosa), due napoletani e due siciliani erano guidati dalla mano di Isotta. A conclusion­e, mentre abbracciav­o Nicolosi e Buttafuoco per ringraziar­li, Pietrangel­o mi ha sussurrato «Amedeo, ha fatto tutto lui». E Napoli, per una sera, ha fatto rinascere un Regno. Ma io credo che a qualsiasi età bisogna saper sempre inseguire un grande sogno ed un grande progetto, altrimenti vivere non ha senso. Venerdì scorso Paolino (con il suo San Gennaro e il libro San Totò), critico musicale apprezzato in tutto il mondo, ci ha detto che è giusto lottare perché la storia non cancelli la memoria e il Sud possa tornare alla grande sulla scena dei protagonis­ti. Ma è solo l’inizio. Il sogno continua.

In teatro

Una serata speciale con Pietrangel­o Buttafuoco ed il grande pianista maestro Francesco Nicolosi

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