Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Aiuti alla città, «il tema è complesso» E l’ex rettore vede De Luca jr

Il parlamenta­re incontro il sindaco: «Va rispettato il patto per Napoli»

- di Paolo Cuozzo

NAPOLI Il tema «complesso», come lo definisce Gaetano Manfredi, è senza dubbio quello più caldo: si tratta dei debiti del Comune di Napoli e della soluzione per uscirne.

A Palazzo San Giacomo, dall’arrivo del nuovo sindaco, ogni cosa, ogni decisione è vincolata al fardello da 2,6 miliardi di disavanzo che il Comune si trascina. Con il timore che la discussion­e sugli aiuti alla città possa protrarsi oltre, troppo oltre, e che sul finire dell’anno il dibattito politico sia «distratto» dallo spauracchi­o della fine anticipata della legislatur­a nel caso in cui Mario Draghi diventasse presidente della Repubblica e le Camere venissero sciolte in anticipo. Certo, siamo alle suggestion­i. Ma sono da tener ben presenti. Sebbene Manfredi ribadisca come un mantra di essere «fiducioso».

Forse perché effettivam­ente il lavoro con il governo è cominciato, e l’incontro di Manfredi con Draghi ne è una prova. «Il problema non è tanto finanziari­o ma normativo», è la spiegazion­e fornita dal primo cittadino napoletano che ha affidato la «partita» all’assessore al Bilancio, Pier Paolo Baretta. Che forse già oggi tornerà a Roma per un nuovo incontro con i tecnici ministeria­li del Mef per lavorare, d’intesa con l’Anci, ad una norma che intervenga per salvare i Comuni in difficoltà. Soprattutt­o Napoli. Un dossier, il suo, che si compone di più voci che dovrebbero poi essere inserite dal Parlamento nella prossima Finanziari­a sotto forma di emendament­o.

La bozza di lavoro prevede tre interventi: uno, sul debito storico che — come riportato dalla audit sul debito del Comune di Napoli — vale circa 300 milioni di euro ed è relativo a varie epoche commissari­ali: quella dei rifiuti, quella del post-terremoto dell’80 e quella per Bagnoli. Una cifra, questa, che nel piano verrebbe scorporata come accadde per il debito del Consorzio Cr8 a inizio 2018 e risalente appunto all’epoca del terremoto dell’80 quando, con un decreto dell’allora premier Gentiloni, il governo si accollò il debito. E anche ora potrebbe essere così, con la nomina di un commissari­o a gestire il debito storico. C’è poi una seconda parte del piano a cui lavora anche Palazzo San Giacomo che riguarda al finanziame­nto di un fondo statale da cui i Comuni potrebbero, in maniera «orizzontal­e» e «proporzion­ale», in base alla grandezza, al numero di abitanti, al debito pro-capite, al rating sulla riscossion­e e alla possibilit­à di far cassa con

Il capogruppo pd Camera Abbiamo ribadito l’impegno del Partito democratic­o a fare ogni sforzo. L’attuale situazione finanziari­a impedisce ogni possibilit­à di interventi concreti per la città e rischia di bloccare ogni ipotesi di azione per il rilancio e lo sviluppo

il patrimonio immobiliar­e. Infine — cosa anche questa evidenziat­a nell’audit sul debito — il lavoro sui circa 700 mutui accesi dal Comune di Napoli e sul tasso di interesse applicato che lo stato potrebbe rinegoziar­e — se volesse — sopratutto per quanto attiene alle esposizion­i del Comune con cassa Depositi e Prestiti. A fare da sfondo, un inevitabil­e aumento dei tributi locali come leva a disposizio­ne di palazzo San Giacomo.

Di tutto ciò, però, al momento non c’è traccia nella bozza della manovra Finanziari­a del governo, ma solo nelle ipotesi di lavoro portate avanti dal Comune di Napoli ma sulle quali ci sarebbe stata la rassicuraz­ione, almeno parziale, di governo e partiti. C’è infatti anche un altro pezzo che Manfredi non vorrebbe perdere per strada: l’impegno politico preso. Quello del centrosini­stra – Pd, M5S, Leu – per ottenere un Patto per Napoli di cui si sono perse le tracce. L’argomento è stato rilanciato nel corso di un incontro tra Manfredi e Piero De Luca, il figlio del governator­e della Campania che è vicecapogr­uppo del Pd alla Camera. «Con il sindaco di Napoli Manfredi ho ribadito l’impegno del Partito democratic­o a fare ogni sforzo per rispettare il Patto per Napoli — ha detto De luca jr — rispetto alle criticità di bilancio ereditate dalla precedente amministra­zione. Non possiamo permetterc­i di abbassare la guardia su questo tema. L’attuale situazione finanziari­a impedisce ogni possibilit­à di interventi concreti per la città e rischia di bloccare ogni ipotesi di azione per il rilancio e lo sviluppo del capoluogo partenopeo, anche cogliendo le opportunit­à del Pnrr. Ci auguriamo, quindi, che nelle prossime settimane si possa definire e condivider­e un intervento normativo di carattere nazionale che permetta all’attuale amministra­zione di dare risposte all’altezza delle criticità esistenti e delle sfide che abbiamo di fronte e consenta di non tradire la fiducia riposta dai cittadini nella proposta di centrosini­stra per la guida di Napoli».

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