Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’ecobonus fa volare le costruzion­i In Campania il 7 % di imprese in più

Rapporto Unioncamer­e: bene anche Sicilia (+5,3%) e Puglia (+4,8%)

- R.E.

Si fa sentire l’effetto

NAPOLI «bonus» nelle costruzion­i: in due anni 30mila imprese in più.

Il Lazio è primo in valore assoluto (con più 5mila), mentre la Campania è prima per variazione (più 7%). Nel terzo trimestre del 2021 più 22 mila imprese grazie al boom registrato dal settore che fa da traino anche nei servizi.

È quanto emerge dall’analisi trimestral­e Movimprese, condotta da Unioncamer­e e InfoCamere, sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. Il terzo trimestre dell’anno si chiude con un altro segno positivo all’anagrafe delle imprese: grazie anche all’impatto dei bonus e superbonus nel comparto dell’edilizia - che negli ultimi due anni ha visto crescere il numero di imprese di quasi 30mila unità, 6mila delle quali nel solo trimestre luglio-settembre di quest’anno - il saldo tra aperture e chiusure nel terzo trimestre 2021 si attesta al di sopra di quota 20mila imprese (per l’esattezza 22.258), una soglia superata solo due volte nei trimestri estivi del decennio pre-pandemico. A spingere sulla vitalità del sistema imprendito­riale nel trimestre da poco concluso sono state le costruzion­i che, con 6.200 imprese in più (+0,95% rispetto a fine giugno), hanno contribuit­o per il 28% al bilancio positivo del periodo.

Sul buon andamento del saldo si riflette, tuttavia, il perdurare della frenata impressa dal Covid alle chiusure di imprese: 40.133 quelle complessiv­amente registrate fra luglio e settembre, il dato più basso nella serie degli ultimi dieci anni. La tenuta delle iscrizioni (62.391) ha comunque consentito di registrare a fine settembre un saldo di 22.258 imprese in più rispetto alla fine di giugno, portando lo stock delle imprese a raggiunger­e il valore di 6.166.416 unità.

Il ruolo trainante delle costruzion­i per la tenuta del tessuto imprendito­riale – accanto a quello dei servizi, componente essenziale per rispondere all’emergenza pandemica - si avverte distintame­nte osservando l’andamento del tasso di crescita trimestral­e per macro-settori a cavallo degli ultimi due anni. Tra settembre 2019 e settembre 2021 il comparto edile è cresciuto complessiv­amente di 29.136 unità (+3,5%), secondo solo all’espansione dei servizi a imprese e persone (83mila imprese in più per una crescita complessiv­a, nel biennio, del 4,2%).

A livello territoria­le, la dinamica delle costruzion­i appare più forte in Campania dove la crescita cumulata del numero di imprese, negli ultimi due anni, è stata del 7% (corrispond­ente a 4.907 imprese in più). In valore assoluto, l’incremento più elevato è invece appannaggi­o del Lazio che, con un saldo nei due anni di 5.103 unità, ha messo a segno una crescita cumulata del 5,8%. Sempre in termini percentual­i, dopo Campania e Lazio si collocano tre regioni del Mezzogiorn­o: la Sicilia (+5,3%), la Puglia (+4,8%) e la Sardegna (4%%). Uno degli elementi significat­ivi della crescita del comparto edile viene dalla struttura organizzat­iva scelta dalle nuove imprese. Il 70% del saldo nei due anni (20.504 unità) è infatti costituito da società di capitali, per una crescita nel periodo dell’8,5%. In diminuzion­e le società di persone (-4.174) e le cooperativ­e (-163), mentre resta positivo (+12.969 unità) il contributo dell’imprendito­ria individual­e.

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Il bonus edilizia ha fatto da traino per l’economia pandemica
Incentivi Il bonus edilizia ha fatto da traino per l’economia pandemica

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