Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Dal finto bulgaro al povero in Ferrari I maldestri trucchi in stile «TotòTruffa»
NAPOLI Ci sono storie comiche, degne di TotòTruffa, quando Antonio De Curtis cercava di spacciarsi per l’ambasciatore del Catonga: una è successa a Castellammare, dove uno stabiese si è presentato all’ufficio postale con una carta d’identità bulgara e, modificando l’accento in maniera improbabile, ha cercato di convincere l’impiegato a dargli una tessera per il reddito di cittadinanza. Un’altra arriva dall’Irpinia, dove riceveva il sussidio un facoltoso settantenne proprietario di una Ferrari F119, di terreni e immobili. Questi beni rappresentavano un ostacolo per il conseguimento del reddito di cittadinanza e, quindi, per aggirare l’ostacolo, l’uomo si è sfilato dal suo nucleo familiare per crearne un altro, autonomo, composto solo dalla sua persona, che gli ha consentito di ottenere il sussidio.
Ci sono però anche storie drammatiche, come quella avvenuta alcuni mesi fa a Capodimonte: è la mezzanotte del 3 maggio e un uomo è a bordo della sua auto. Sta percorrendo viale dei Colli Aminei e si avvicina a due ragazze di 18 anni che stanno passeggiando. Accosta, scende dall’auto e scaraventa a terra le due vittime che tentavano di fuggire. Si impossessa della borsa – con all’interno uno smartphone – di una delle due 18enni. Alla scena assiste il comandante della stazione dei carabinieri di Capodimonte. Affacciato alla finestra del proprio alloggio, il sottufficiale urla nei confronti del malvivente, che desiste dal rapinare anche l’altra giovane e fugge con la sua auto.
Scattano immediatamente le indagini. I carabinieri, grazie alla targa della vettura, identificano Gaetano Autiero, 38 anni, che abita nel rione San Gaetano; fanno irruzione nel suo appartamento e, durante la perquisizione, trovano il cellulare della vittima, che nel frattempo è finita in ospedale. Autiero viene arrestato. I militari avviano le verifiche che ormai sono di routine sul reddito di cittadinanza e scoprono che anche il rapinatore, come moltissime altre persone arrestate da quando il beneficio viene erogato, ogni mese intasca indebitamente la somma.
Un altro caso clamoroso è quello, avvenuto sempre lo scorso maggio, di un finto netturbino che, assieme a un complice, attendeva in strada all’alba persone che uscivano per lavorare e le rapinava. I colpi venivano messi a segno sempre nei vicoli tra i Quartieri spagnoli eil Cavone.
Dopo appostamenti durati alcuni giorni, i carabinieri della compagnia Napoli Centro hanno incrociato in salita Tarsia due apparenti spazzini che corrispondevano alla descrizione; uno è riuscito a scappare, mentre l’altro, Angelo Belladonna, 41 anni, del Borgo Loreto, è stato bloccato. Anche in questo caso sono stati avviati i controlli per il reddito di cittadinanza e anche in questo caso è arrivata la conferma dei sospetti.