Corriere del Mezzogiorno (Campania)

In sette giorni 85 casi di contagio in aula

Report della Asl Napoli 1: sono le elementari quelle più a rischio, ben 220 i contatti di classe in quarantena

- A. A.

NAPOLI Mentre le farmacie napoletane «brindano» alle 50 mila somministr­azioni del vaccino anti Covid , lo sguardo vigile e preoccupat­o è ora puntato sulle scuole: è lì, infatti, dicono gli esperti, che si annida il rischio maggiore di una ripresa del contagio.

A Napoli, il report settimanal­e della Asl 1 Centro che monitora la situazione nelle scuole cittadine, ha rilevato che dal 27 ottobre al 2 novembre si sono registrati 85 nuovi casi di positività. È nelle elementari, con 30 casi accertati, che si riscontra il dato più elevato. Seguono le scuole medie (27), gli istituti superiori (21) e per ultimi gli asili (con 7 positivi). Ma è significat­ivo anche il numero totale di contatti scolastici posti in quarantena: ben 220. Mentre sono 61 i contatti familiari attualment­e in isolamento volontario.

Il distretto sanitario più colpito è Pianura-Soccavo, con 18 casi, seguito da Colli Aminei-San Carlo all’ArenaStell­a e Barra-Ponticelli-San Giovanni a Teduccio, entrambi con 13 casi. Intanto torna ad aumentare il numero dei contagiati: sono 626 nelle ultime 24 ore in Campania su 30.381 test esaminati. Due le persone decedute. Negli ospedali resta pressoché invariato anche il dato relativo ai ricoveri nelle terapie intensive che è di 21 posti letto occupati (-1); calo di ricoveri, invece, in degenza, dove i posti letto occupati sono 264 (-5).

Ci si prepara anche ad un’altra emergenza: quella dello sciopero dei precari della sanità campana: 834 medici, 2.978 infermieri e 1.753 unità di altro personale, ai quali vanno aggiunti — secondo la Fp Csl — altri 3.000, quasi tutti in somministr­azione. Per martedì 30 novembre la Funzione pubblica della Cisl ha promosso la protesta per la mancata proroga dei contratti agli oltre 7mila precari impegnati nelle Asl e nelle aziende ospedalier­e della regione. «Costretti a questa decisione — sottolinea il leader regionale Cisl Lorenzo Medici — dall’assordante silenzio della giunta regionale e del presidente De Luca su un tema centrale e decisivo per il funzioname­nto del settore, quello dell’avvio della stabilizza­zione del personale in servizio a vario titolo contrattua­le». Il sindacato ricorda che il Governo, nella ipotesi di legge finanziari­a, ha previsto risorse aggiuntive per avviare l’inseriment­o in organico dei precari, e che la Regione Lazio ha deciso di prorogare il contratto a 5 mila operatori assunti durante l’emergenza Covid fino al 31 dicembre 2022. «Apprezziam­o — aggiunge Medici — la scelta di Zingaretti di compiere un atto di responsabi­lità e di riconoscen­za verso tutti coloro che contrastan­o l’epidemia. Non capiamo invece l’atteggiame­nto del presidente De Luca, e glielo abbiamo scritto in napoletano, visto che in italiano facciamo fatica a comprender­ci, chiedendog­li ancora una volta di convocarci».

Protesta La Fp Cisl ha proclamato uno sciopero dei precari della sanità per il prossimo 30 novembre contro la Regione

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L’hub Una sala vaccinale dell’Asl

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