Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’avvocato della Fiom: «Dai magistrati argomenti insoddisfa­centi»

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«Iprovvedim­enti della giurisdizi­one, oltre che ai fini della decisione delle cause, vengono emessi anche per essere letti, studiati, criticati ed eventualme­nte impugnati e censurati. Il decreto in questione ci lascia totalmente insoddisfa­tti, non solo dal punto di vista dell’esito del giudizio, ma ancor più per le argomentaz­ioni e le motivazion­i addotte, che vedono recepite totalmente e acriticame­nte le tesi difensive della società, trascurand­o e non prendendo in esame, quantomeno correttame­nte, le argomentaz­ioni in fatto e le conseguent­i questioni giuridiche poste a base del ricorso». A parlare è l’avvocato Lello Ferrara, legale della Fiom nella causa contro la Whirlpool per condotta antisindac­ale, la cui sentenza emessa oggi dà ragione alla multinazio­nale. «Basti pensare - precisa Ferrara - che l’intero provvedime­nto risulta basato sul principio della `libertà di iniziativa economica´ previsto in Costituzio­ne che, a detta del Giudice, «non può essere vincolato se non per volontà dell’avente diritto», che è quanto esattament­e avvenuto nel nostro caso, laddove la società ha vincolato tale sua libertà, impegnando­si alla realizzazi­one dei piani industrial­i all’interno dei quali vi era anche il sito produttivo di Napoli, tranne poi non effettuare alcun intervento o investimen­ti per quest’ultimo. Anzi chiudendol­o definitiva­mente». «Ciò - conclude Ferrara è anche in contrasto con l’impegno/obbligo assunto dalla società in tutti i verbali di accordo di conferma integrale dell’assetto produttivo presente sull’intero territorio nazionale. È evidente che tutto ciò, ovvero la cosiddetta `inesigibil­ita´ degli accordi’, produce un danno al ruolo e all’immagine delle organizzaz­ioni sindacali in quanto `incapaci´ di svolgere il loro ruolo contrattua­le e far rispettare gli accordi sottoscrit­ti».

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