Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Salvatore Esposito boss da ridere per Minnella
È quasi campana per elezione perché direttrice artistica dell’Orchestra Filarmonica di Benevento e stretta collaboratrice di sir Antonio Pappano, inglese dai genitori sanniti, da qualche giorno anche all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; è il Cavaliere della Repubblica Beatrice Rana. Pianista pugliese classe 1993, Premio Abbiati 2016, sarà per la prima volta sul palco del San Carlo alle 18 per il Festival pianistico internazionale.
Per la verità, la grande pianista, che oggi si esibisce in recital, la scorsa estate ha suonato accompagnata dall’Orchestra del San Carlo con la direzione di Juraj Valcuha, ma a Ravello.
«Proprio in quella occasione sono stata rapita dallo splendore del più bel teatro, forse, del mondo, suonandovi per le prove – racconta – quel primo incontro con tanta meraviglia ha accresciuto in me il desiderio, che ogni musicista prova, di suonare su questo prestigioso palco. Se aggiungiamo che il mio recital si colloca all’interno della prima edizione di un festival pianistico prestigiosissimo la responsabilità si fa enorme ma anche l’emozione si fa esaltante». In programma Quattro Scherzi di Chopin, Études – Livre I di Debussy e Trois mouvements de Petrouchka di Stravinskij. Lo Scherzo in si minore op.20, che assunse la forma definitiva nel 1835, fu composto da Chopin da un lato guardando agli omonimi tempi delle sinfonie dell’epoca, dall’altro con sentimento rivoluzionario rafforzato degli iniziali insuccessi.
Nuova avventura cinematografica per Salvatore Esposito, per tutti Genny Savastano nella serie Gomorra. Ne «La cena perfetta», film di Davide Minnella, l’attore napoletano veste i panni di Carmine, un camorrista che, dopo essersi messo nei pasticci, è costretto a cambiare aria e su ordine di Pasquale a Scimitarra, (Gianfranco Gallo), un temibile boss, si trasferisce a Roma per gestire il Picchio blu, un ristornate che serve alla camorra solo per riciclare il denaro sporco. Alla ricerca di uno chef stellato, Salvatore s’imbatte in Consuelo (Greta Scarano), un’eccellente cuoca, testarda e tenace che punta a far diventare il ristorante uno dei più accorsati della Capitale.
Come prevedibile, Cupido lancerà le frecce e i due saranno travolti da una travolgente passione. Tutto sembra filare liscio, ma un giorno alcuni camorristi, vecchi amici di Salvatore, si presentano al locale per regolare un vecchio conto in sospeso con lui. Dopo il film d’esordio «Ci vorrebbe un miracolo» (2014), Minnella, un passato da regista televisivo e un paio di corti premiati, mescola camorra e commedia romantica. Da un lato Salvatore, l’ennesimo camorrista dal cuore d’oro che cerca di riscattarsi da un passato criminale e dall’altro Consuelo, una cuoca sopraffina che prepara pranzetti con i fiocchi e trasforma la tavola in un trionfo di piatti gustosi e coloratissimi. Il regista inneggia alla buona tavola («Un piatto è come un quadro solo che il pittore usa i colori e noi gli ingredienti» e «Non c’è una forma d’arte più pura della cucina») e, in questa favoletta contrappone i due simpatici protagonisti a dei camorristi dal cuore più nero della pece. Un ruolo inedito e finalmente «leggero» per Salvatore Esposito dopo quelli cupi in «Veleno» di Diego Olivares, «L’eroe» di Cristiano Anania e «L’immortale» di Marco D’Amore. Il film sarà presentato a Napoli domani in anteprima al Comicon. Il pubblico potrà incontrare alle 16 il regista, il cast e i protagonisti al Teatro Mediterraneo. A seguire la proiezione. Il film sarà in sala, come evento speciale, dal 26 al 28 aprile.