Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Lorelei», ma le torze no!
FORNELLI 2.0 Acquerelli mediterranei nel ristorante dell’hotel. Le vongole non sono però veraci
Posizione incantevole con affaccio panoramicissimo, da un lato sul mare di Sorrento, dall’altro sul resto del golfo di Napoli e sul Vesuvio. L’hotel Lorelei di Sorrento, dopo un importante e accurato intervento di ristrutturazione ha avviato, con buon successo di critica e di pubblico, il potenziamento dell’attività di fine dining. Linda la sala da pranzo, con marmi bianchi, grigi e neri, a spina di pesce sul pavimento, gli arredi curati e la cucina a vista. La proposta gastronomica è ambiziosa, così come l’offerta dei vini, ampia ma con ricarichi spesso superiori all’accettabile. Il servizio è affidato a uno staff di sala di età media molto giovane, attento e non ingessato. I piatti? Equilibrati ma ancora acerbi, nel senso che beneficerebbero di un’impronta più decisa tale da renderli meritevoli di ricordo: acquerelli gradevoli, ma evanescenti. Nota di merito per i dolci, ottimi per creatività ed esecuzione. Purtroppo, un errore da matita blu, inescusabile, fa precipitare al di sotto della sufficienza il bilancio della cena. Che inizia bene, con gli appetizer minimalisti, tra i quali spicca il calzoncino fritto con ricotta e salsa di pomodoro. Apprezzati anche l’amuse bouche, palamita scottata e raviolo di calamaro ripieno di tartare dello stesso scombride, e il bonus della cucina, la chip con tartare di pezzogna, caviale (italiano) e gel di limone. Due antipasti mediterranei. La variazione di carciofo di Schito è una miniatura ben eseguita che sa di poco. Poco più di un assaggio il merluzzo (due cubetti) in crosta, con finta oliva di baccalà e caviale di capperi. Il riso Carnaroli con fave, piselli e asparagi, impreziosito da lamelle di seppia cotta a bassa temperatura (nella foto)è il piatto più convincente. Tonfo sugli spaghetti con le vongole veraci che alla prova del piatto si dimostrano essere le mai troppo vituperate torze filippine che non hanno diritto di cittadinanza nell’alta ristorazione. La risalita è affidata alla tempura di pezzogna (ottima), spigola (ordinaria), gamberi (buoni). E, soprattutto ai dessert: notevolissimo il mascarpone con pera, piselli e te verde. Ma la macchia delle vongole resta.