Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Al Pio Monte l’arte per gli ultimi illumina il buio
C’è una struggente continuità tra Le Sette Opere di Misericordia di Caravaggio e il progetto-mostra Il Buio è solo l’ombra della luce di Giulio Delvè, fino a fine luglio a Napoli, al Pio Monte della Misericordia. Con la sensibile e raffinata curatela di Valentina Rippa, sin dal piano terra, nella Galleria Fronte Strada, l’arte va letteralmente verso le persone con l’installazione in rame The tree of possibilities che, come da una vecchia fiaba, suggerisce sulle foglie della pianta di fagiolo dieci spunti per una vita migliore: sostenibilità, autosufficienza locale, ritorno alla terra, sistemi rinnovabili, cambiamento, lavoro, stabilità, decentralizzazione, innovazione, pace.
«Il progetto è nato nel mio studio di Montesanto — racconta Delvè — frequentato dai ragazzini del quartiere che di tanto in tanto venivano a recuperare il pallone, curiosare, giocare con l’argilla. Un giorno hanno aperto alcuni pacchi di pasta e assemblando i vari formati, hanno creato collane, ‘gioielli’ che hanno indossato ‘atteggiandosi’ a fare i ‘ricchi’. Ho pensato così di cristallizzare questo gesto ingenuo, semplice ma essenziale e potente».
Nove le sculture esposte nelle diverse sale e in dialogo con il luogo e le altre opere. «Delvè sposa a pieno lo spirito del Pio Monte – spiega la soprintendente Fabrizia Paternò di San Nicola – e la mostra allarga la nostra offerta di arte contemporanea, coinvolgendo l’intera Quadreria in un’esposizione diffusa, che fa dialogare la ricerca del presente con quella del passato, entrambe al servizio dei più deboli». «Questo nuovo lavoro di Delvè – conclude la curatrice Valentina Rippa – rispecchia pienamente la sensibilità con cui osserva il contesto in cui vive - che va inteso come spazio storico, sociale e antropologico ponendosi sempre con un atteggiamento di ascolto e di riflessione verso i fenomeni più marginali della società».