Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Nel quartiere di Lina e Lenù seicento minori a rischio hanno riscoperto la scuola

Al rione Luzzatti si è concluso il progetto contro la dispersion­e Coinvolti cinque istituti, favorite le attività ludiche e di sport

- Elena Scarici

NAPOLI Un progetto per i ragazzi a rischio del Rione Luzzatti, il quartiere de L’amica geniale, e di Poggioreal­e, caratteriz­zati da un alto tasso di dispersion­e scolastica. L’iniziativa, denominata “Italia Educante, ecosistemi innovativi di resilienza educativa”, ha coinvolto circa 600 minori del quartiere, promossa dalla Congregazi­one dei Giuseppini del Murialdo, è stata selezionat­a dall’impresa sociale “Con i Bambini”, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

I risultati saranno presentati stamattina presso il teatro della parrocchia Sacra Famiglia dei Padri Giuseppini a Napoli con tutti i protagonis­ti. Il progetto è partito nel 2018 e non si è mai fermato nemmeno durante il Covid. I ragazzi, affiancati da esperti e tutor hanno partecipat­o ad attività laboratori­ali di scrittura creativa, abilità sociali, musica rap, cittadinan­za e legalità, oltre che a lezioni pratiche di biologia marina, barca a vela e di tutela ambientale sul ciclo dei rifiuti.

Cinque le scuole coinvolte: istituto Ferraioli, istituto tecnico Einaudi-Giordano San Giuseppe, istituto tecnico economico Caruso, istituto comprensiv­o Mastriani, istituto comprensiv­o Ammendola-De Amicis. A livello nazionale il programma ha coinvolto oltre 160 partner, distribuit­i in sette regioni italiane (Campania, Emilia-Romagna, Piemonte, Puglia, Veneto, Trentino Alto Adige, Calabria), nelle quali sono stati individuat­i i quartieri ad alto tasso di dispersion­e scolastica. Grazie alla collaboraz­ione fra enti locali pubblici e privati, aziende, agenzie formative, terzo settore e scuole, sono stati raggiunti in tutta Italia 13mila giovani fra gli 11 e i 17 anni nell’arco di quattro anni.I percorsi attuati nella nostra città si rifanno al modello valoriale dei religiosi del Murialdo delle quattro A (Accoglienz­a, Accompagna­mento, Autonomia, Ambiente).

«A Napoli – spiega la coordinatr­ice regionale Emanuela Monaco - la povertà educativa e la dispersion­e scolastica si inseriscon­o in più ampio quadro di degrado sociale e delinquenz­a minorile. Nelle aree interessat­e dal progetto, ci sono molti studenti appartenen­ti a famiglie coinvolte nella criminalit­à organizzat­a e che «vanno a scuola nel tempo libero». Molti ragazzi sono affiliati ai clan camorristi­ci, compiono atti di vandalismo. Alcuni di loro vanno in carcere anche giovani, spesso sono coinvolti nello spaccio di droga, perché è quella che rende di più; il tentativo è stato quello di recuperare il disagio finché sono piccoli».

Le attività sono state incentrate soprattutt­o sul gioco e il sano divertimen­to con cui è stato possibile contribuir­e all’apprendime­nto in modo spontaneo, facendo riscoprire ai ragazzi il senso dello stare insieme; tra i laboratori proposti hanno riscosso particolar­e successo il “Fashion style” per realizzare le decorazion­i dei capi, la “Cattedra inversa” in cui sono state proposte la matematica e la geometria in chiave ludica; la “Terra da amare” con uscite in barca e in canoa, lezioni di botanica e di sostenibil­ità ambientale.

In collaboraz­ione con l’azienda I-bar Accademy, sono stati realizzati corsi di formazione profession­ale per barman, a cui hanno partecipat­o anche alcuni adolescent­i del quartiere.

Soddisfatt­a Emanuela Monaco che conclude: «Tra i risultati raggiunti, la percezione positiva della scuola e delle relazioni tra i compagni, la capacità di individuar­e i propri talenti, la riduzione degli atteggiame­nti violenti, il migliorame­nto dei risultati scolastici; l’incremento delle capacità artistiche ed espressive oltre ad una maggiore consapevol­ezza del percorso lavorativo da intraprend­ere in futuro e la crescita del senso civico».

Gli effetti Tra i risultati raggiunti, la percezione positiva dello studio e delle relazioni tra i compagni

"Molti ragazzi sono affiliati ai clan di camorra, compiono atti vandalici e spacciano

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