Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Idrogeno, primo protagonista della transizione energetica
Vertice al Politecnico della Federico II con il Distretto Stress
- H2It e dall’Ordine degli Ingegneri di Napoli. Stress sta per partire con un progetto pilota a Benevento, dove esiste già un laboratorio realizzato presso l’Università del Sannio. Sarà sperimentato un sistema sviluppato da un’azienda italiana che è alimentato ad idrogeno. Un test su un caso reale di tecnologia che utilizza una cella a combustibile ad ossidi solidi in grado di generare energia elettrica a partire dall’idrogeno puro. «Il cambiamento climatico è un problema globale – sottolinea Ennio Rubino, che è il presidente del distretto tecnologico Stress, ed è per questo motivo che l’Europa individua nell’idrogeno una soluzione determinante per raggiungere il traguardo di una completa decarbonizzazione della economia della Unione Europea entro il 2050». Un obiettivo da non perdere di vista, nonostante, sotto la spinta dei venti di guerra in Ucraina che mettono in crisi le forniture di gas metano, anche in italia si stia discutendo di riattivare perfino alcune centrali a carbone ferme ormai da tempo. «L’Europa dovrebbe arrivare – conclude Rubino – a venti mega tonnellate di idrogeno verde entro il 2030, aggiungendo 15 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile ai 5,6 già previsti dal pacchetto Fit for 55».
Tra i partecipanti all’incontro di oggi il professore Edoardo Cosenza, assessore al Comune di Napoli e presidente dell’Ordine degli Ingegneri del capoluogo regionale; Valeria Fascione, assessore alla Ricerca della Regione Campania; Cristina Maggi, che dirige l’associazione italiana Idrogeno e Celle a Combustibile; Gian Piero Celata, presidente del Cluster Tecnologico Nazionale Energia; Rubino.