Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Pandemia, adescamento sul web Casi in aumento del 24 per cento»
L’analisi di Maria Rosaria Romano, dirigente della polizia postale della Campania
NAPOLI La pandemia, a causa del maggiore tempo trascorso dai bambini e dai ragazzi davanti a computer, tablet e telefonini, ha causato un’impennata di casi di pedopornografia:nel 2021 sono stati infatti il 24 per cento in più. I dati, gravissimi, li fornisce, in occasione della Giornata nazionale per la lotta contro la pedofilia, la dirigente del Compartimento di polizia postale della Campania, Maria Rosaria Romano.
«Quanto accaduto negli ultimi due anni per l’emergenza pandemica — spiega Romano — ha accelerato i processi di avvicinamento tra bambini e internet, ha intensificato il rapporto di reciproca attrazione che già esisteva tra adolescenza e servizi di rete sociale online ed ha influenzato le abitudini quotidiane di ognuno di noi, imponendo una relazione sempre più stretta con il mondo virtuale, mostrando però altrettanto velocemente il suo lato oscuro».
Arresti in aumento anche nel 2022Le segnalazioni trattate dalla polizia postale nel 2021 sono state 217: l’anno precedente, invece, 175.Sono aumentati anche gli arresti, passati da 7 a 13. E la tendenza non si inverte, dal momento che nel primo trimestre di quest’anno ci sono già stati 5 arresti: nello stesso periodo dell’anno scorso erano stati 3.
Le prede, emerge ancora dai dati della polizia postale, sono sempre più piccole di età. «Questi dati — sottolinea la ditanto rigente — affermano come social network, videogiochi e messaggistica possano costituire una grande opportunità di crescita, ma anche un pericolo a cui prestare la massima attenzione. Chi in modo criminale sfrutta la rete per nascondersi, per nutrire le sue fantasie deviate sa quanto sia stretto il rapporto tra le piccole vittime e i devices tecnologici. Siamo di fronte alla capacità manipolatoria di adulti consapevoli, con la circolazione illegale di immagini di violenza, con la condivisione in circuiti apparente anonimi, sulle darknet, di confessioni di fatti di abuso».
Un fenomeno che nessuno poteva prevedere nell’inverno del 2020, quando l’Italia si ritrovò in lockdown e milioni di persone rimasero chiuse in casa per mesi. Una delle conseguenze fu che la frequentazione del web aumentò moltissimo. «Quanto accaduto negli ultimi due anni per l’emergenza pandemica — conferma Maria Rosaria Romano — ha accelerato i processi di avvicinamento tra bambini e internet, ha intensificato il rapporto di reciproca attrazione che già esisteva tra adolescenza e servizi di rete sociale online ed ha influenzato le abitudini quotidiane di ognuno di noi, imponendo una relazione sempre più stretta con il mondo virtuale, mostrando però altretvelocemente il suo lato oscuro».
A fronte di una situazione così grave, Romano ribadisce l’impegno operativo che la polizia postale e delle comunicazioni: «La complessità di questa minaccia impone continui sforzi di adeguamento e una
sinergia costante, sia con i collaterali organismi esteri di polizia che con il mondo dell’associazionismo attivo per la tutela dei minori, in un’ottica di sistema in cui la prevenzione integra l’opera repressiva che con grande assiduità e impegno gli operatori portano avanti ogni giorno».
Ovviamente anche i genitori possono fare molto per prevenire gli adescamenti in rete. Sul sito del Ministero dell’Interno c’è una guida, redatta dalla polizia postale in collaborazione con Save the children, che può essere molto utile consultare. È articolata in tre sezioni: per i bambini da zero a sei anni, per quelli da sei a dieci e, infine, per quelli fino a tredici. Particolare attenzione viene dedicata alle fotografie e ai video che i genitori postano sui social o sulle chat di gruppo per condividere momenti di gioia e di allegria, ma che spesso finiscono nella disponibilità di malintenzionati. Un altro rischio è rappresentato dalle chat dei videogiochi, che spesso sono frequentate anche da adulti i quali non dichiarano di esserlo.
Attenti alle chat dei videogiochi «Spesso ci sono persone adulte che non rivelano la loro identità ed entrano in contatto facilmente con i ragazzi ignari»