Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Superbonus 110%, il boom della Campania
Il superbonus al 110% per le ristrutturazioni immobiliari avrebbe le ore contate. Lo ha lasciato intendere apertamente Mario Draghi, intervenendo l’altro giorno alla plenaria del parlamento Ue a Strasburgo. E gli ha fatto da eco anche il presidente della Campania Vincenzo De Luca, il quale ha ravvisato nella misura agevolata un serio rischio di «bolla speculativa». Il vero motivo del dietrofront governativo scaturisce dai costi dei lavori che sono triplicati, in quanto sono crollati i margini di trattativa sui prezzi. Tuttavia, i dati della Campania relativi al ricorso al superbonus del 110% dicono del successo ottenuto dal pacchetto di incentivi. Infatti, al 30 aprile scorso, le asseverazioni — vale a dire le certificazioni tecniche di conformità rilasciate — sono state, su base mensile, 9.200: ben 1.200 in più rispetto al mese di marzo. Sono registrati in sensibile aumento anche gli investimenti ammessi a detrazione (2 miliardi e 116 milioni, a fronte del miliardo e 800 milioni circa di marzo). Inoltre, gli investimenti medi restano, in Campania, al di sopra del dato medio nazionale: sia per i condomini (quasi 608 mila euro), che per gli edifici unifamiliari (oltre 118 mila euro) e per quelli funzionalmente indipendenti (poco meno di 108 mila euro). Insomma, un andamento più che positivo, se si tiene conto dei rilevanti problemi burocratici – che ancora persistono - legati ad una normativa poco incoraggiante (e revisionata di continuo) e ad un sistema di cessione del credito fortemente penalizzante. Le asseverazioni in Italia, al 30 aprile, sono state 155.543 per un totale degli investimenti ammessi in detrazione di 27.446.194.587,41 euro (dei quali il 69,9% conclusi). Si tratta prevalentemente di lavori in edifici unifamiliari (52,7% delle asseverazioni) e funzionalmente indipendenti (31,7%), ma rilevante è l’incidenza anche dei condomini (15,6%). L’investimento medio nazionale è di oltre 553mila euro per i condomini, di 112.320 euro per gli edifici unifamiliari e di 97.575,78 euro per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti. «Sono dati estremamente soddisfacenti e confortanti – commenta il presidente di Federcepicostruzioni Antonio Lombardi – che dovrebbero dar conto dell’estrema importanza di questo strumento: per il rilancio del comparto, ma anche per tutto quanto esso determinerà, nel medio e lungo periodo, su tutto il sistema economico-Paese. Basti pensare all’impatto sui consumi energetici: giova ricordare che il 40% della bolletta energetica nazionale è consumata proprio nelle civili abitazioni. Riuscire a contenere i consumi, attivando capitali anche privati sulla riqualificazione di un patrimonio immobiliare molto energivoro, deve rappresentare una assoluta priorità dell’azione politica, come del resto impongono anche gli strumenti di sostegno comunitario, a partire dal Pnrr. Alla politica — conclude Lombardi — però chiediamo un ulteriore scatto in avanti, nella direzione della delegificazione e della semplificazione: è inimmaginabile che un intervento strategico come quello legato alle detrazioni del superbonus, sia stato interessato da così tante azioni di modifica in appena un anno, in qualche caso addirittura con efficacia retroattiva. Ed è altresì inimmaginabile non ponderare da subito un intervento che renda strutturale questi investimenti tesi, vale la pena ricordarlo ancora, al risparmio energetico, alla messa in sicurezza strutturale, ma anche alla riqualificazione urbana».