Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Cis si libera dei debiti e con due anni di anticipo Ripartono gli investimenti
Il centro nolano aveva un’esposizione per 280 milioni. Accordo chiuso
Con almeno due anni di anticipo il Cis di Nola si è liberato dei debiti. Difatti ieri s’è festeggiato. Lo scorso 31 marzo ha infatti effettuato il pagamento a saldo dell’integrale debito finanziario con le banche, definito dall’accordo di ristrutturazione del 21 aprile 2017.
In meno di 60 mesi il CIS S.p.A. ha rimborsato integralmente il debito, raggiungendo il risultato sia in un tempo inferiore (-10%) rispetto a quello stimato originariamente, nonostante un evento inaspettato come la pandemia covid-19; sia senza pregiudicare le necessarie iniziative per il rilancio e l’ammodernamento della infrastruttura materiale e immateriale del Cis, su cui sono state investite risorse non pianificate inizialmente.
«Sono orgoglioso di affermare che oggi il Cis è una società con una struttura patrimoniale “stabile” — ha detto il presidente della società, Ferdinando Grimaldi —, che si è messa alle spalle la crisi finanziaria degli anni scorsi. Un percorso virtuoso che ha permesso, in meno tempo del previsto, ai soci del CIS di ripagare il debito e di poter guardare al futuro con fiducia. Mi preme, infatti, evidenziare che è un risultato che si deve ai soci e al CdA. Contemporaneamente, non va dimenticato che siamo riusciti a portare avanti anche un Piano di Rilancio, che ha consentito di cambiare il “percepito” e l’immagine del Cis, grazie a progetti di innovazione e sostenibilità, realizzati in questi ultimi anni».
Al momento della finalizzazione, il Cis aveva un debito di 280 milioni di euro garantito, tra l’altro, da una ipoteca su tutti i capannoni, inclusi quelli dei soci regolari pagatori (ca. 70%). Pertanto, l’accordo di ristrutturazione prevedeva la “trasformazione” del debito scaduto in 123 milioni di debito senior con scadenza legale ultima al più al 2027, ma con una previsione di rimborso effettivo in 5/6 anni e 157 milioni, invece, in strumenti finanziari partecipativi di tipo equity, cioè uno strumento che prevede rimborsi se e quando la società generasse cassa in eccesso nel corso del tempo.
«Il pagamento del debito finanziario ha annullato ogni rischio di default connesso alla gestione e agli eventi del passato — il commento di Claudio Ricci, amministratore delegato di Cis —. Questo successo testimonia la forza e resilienza del sistema Cis e conferma il potenziale per conseguire ulteriori sfidanti obiettivi. Grazie alla lungimiranza del ceto bancario, che ha creduto in questo progetto di ristrutturazione aziendale, consentendo il risanamento e il rilancio del Centro e grazie a tutti i soci che hanno accompagnato la governance in questa “attraversata
"Grimaldi Un percorso virtuoso che ci permette di guardare al futuro con sicurezza, portando avanti anche un piano di rilancio
del deserto”, da cui usciamo più forti e più determinati».
Attualmente su circa 300 aziende presenti nel Cis il tasso di utilizzo del commercio online è di oltre il 40%. In termini di fatturato, il commercio online rappresenta una fetta pari a circa 25/30% per le aziende che sono attive con la forma del commercio elettronico.
In quest’ottica sono stati sottoscritti due accordi con Alibaba.com e e-Logy.
Il progetto Goglobal!, nato dalla collaborazione con Alibaba.com, consente alle aziende di entrare in contatto con nuovi clienti e fare business su scala internazionale con oltre 26 milioni di buyer.
Con eLogy - start up specializzata nei servizi per ecommerce - è stata creata una piattaforma personalizzata per le aziende del Nola Business Park, dedicata al dropshipping. Consente alle imprese di presentare i propri prodotti in Italia, Europa, Stati Uniti e Canada, senza dover far fronte agli investimenti di marketing, alle difficoltà tecnologiche, logistiche e burocratiche che derivano dalla creazione e gestione di un e-commerce.