Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Nel Pronto soccorso dello scandalo arrivano i Nas
Doppia ispezione dei carabinieri che però non hanno acquisito documenti. Non riscontrate «criticità»
NAPOLI Due controlli a distanza di 24 ore, il primo giovedì, l’altro ieri: i carabinieri del Nas sono stati al pronto soccorso del Cardarelli per verificare che situazione ci fosse dopo lo spaventoso affollamento dei giorni scorsi, documentato da fotografie. Nel corso delle verifiche non sono emerse criticità: il numero dei pazienti era notevolmente diminuito e nessun paziente o familiare di paziente ha chiesto l’intervento dei militari o ha riferito di fatti gravi.
I carabinieri, coordinati dal tenente colonnello Alessandro Cisternino, si sono limitati a controllare che non ci fossero emergenze in atto; non hanno acquisito documenti nè hanno fatto verifiche su eventuali assenze del personale.
Dai controlli è emerso, in particolare, che la stragrande maggioranza delle persone che arriva al pronto soccorso lo fa con i mezzi propri, dunque sceglie l’ospedale Cardarelli e non altri. Quando un paziente viene prelevato da un’ambulanza del 118, invece, se sono disponibili posti in altri ospedali e il Cardarelli è in affanno non arriva lì. Inoltre la maggior parte delle persone che chiedono di essere soccorse non ha problemi particolarmente gravi, anzi, è addirittura in codice verde: da qui l’affollamento, che in alcuni casi diventa impressionante. I risultati delle verifiche dei carabinieri della sanità coincidono con quanto sostengono gli addetti ai lavori. Sulla pagina Facebook di «Nessuno tocchi Ippocrate», associazione molto attiva nel segnalare le criticità nel settore, il dottor Manuel Ruggiero, che ne è l’animatore, ha postato: «Sopra ogni cosa deve cambiare la mentalità del napoletano medio che quando sta male esclama: purtatem’ ‘o Cardarelli! E se un parente propone per esempio: ma andiamo al San Paolo, siamo più vicini scatta l’infamia: al San Paolo nun so’ buon, come se il paziente fosse in possesso di una sorta di classifica di medici , dal più bravo al più scarso. Potete assumere anche 200 medici (senza dubbio necessari), il problema saranno sempre le 300 barelle che mancano, ma soprattutto la mancata attribuzione del codice bianco con pagamento del relativo ticket a chi si reca in ospedale per disturbi gestibili senza problemi dalla medicina generale».
Il ticket, dunque, come proposta per evitare gli arrivi in massa di persone che potrebbero tranquillamente rimanere a casa: in altre regioni funziona così. Sui social il dibattito è aperto e molti operatori sanitari si dichiarano favorevoli. Chi lavora in ospedale pretende inoltre che la guardia medica sia investita di maggiori responsabilità e che quei medici facciano visita a domicilio, cosa che invece adesso accade molto di rado; numerose le testimonianze di chi ha provato a telefonare, nel tentativo di evitare il pronto soccorso, ma si è sentito rispondere picche.
Nei prossimi giorni i carabinieri del Nas faranno ulteriori verifiche nel pronto soccorso del più grande ospedale del Mezzogiorno, così come di altri nosocomi importanti e a rischio affollamento.