Corriere del Mezzogiorno (Campania)
CONTENDIAMO E NON VINCIAMO MEGLIO IL SILENZIO
Per nove anni il Napoli è stato l’unico vero antagonista della Juve, sfiorando anche lo scudetto. Impresa titanica, gli avversari erano forti sotto tutti i punti di vista, in campo e fuori. Tanto fuori che la leggenda narra di un nostro scudetto perso addirittura in albergo, a riprova che non conta solo il terreno di gioco. Diciamo che non abbiamo un buon rapporto con gli alberghi. Quest’anno il ritiro punitivo, tanto caro al presidente, non si è potuto fare per carenza di posti. Scelto il periodo sbagliato, evitare punizioni a Natale e a Pasqua, siamo una città turistica. Converrebbe attrezzarsi con una struttura propria, adatta al bisogno. Isolata, con sbarre alle finestre, con il muro di cinta alto. Comunque, finito il ciclo juventino, ci si aspettava che i più fieri antagonisti ne raccogliessero l’eredità. Invece sono arrivate le milanesi. Ed oggi, ne siamo gli avversari più strenui, anche se poi vincono loro. Mi sorge un dubbio. Non è che siamo più bravi a contendere che a vincere? Questo spiegherebbe anche le ramanzine che puntualmente l’allenatore ed il presidente ci hanno propinato. Diamine, ma l’esperienza non conta nulla? Perché volevate vincere? L’ultima, è dell’allenatore. Ci ha redarguiti perché pensiamo solo alle vittorie, non valutando con il dovuto rispetto che la squadra ha lavorato, talvolta, anche nel giorno di riposo. Mi sono commosso, e faccio il mea culpa. Poverini, e noi avidi di vittorie che non ne comprendiamo i sacrifici. Ma un bel silenzio stampa nooo?