Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’anfiteatro di Pozzuoli e l’antro della Sibilla Con un clic diventano i «luoghi del cuore»
Censimento Fai, in regione primo il castello di Marigliano
NAPOLI Il Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) ha lanciato l’undicesima edizione de «I luoghi del cuore». Si tratta del più grande censimento spontaneo del patrimonio culturale italiano, che dal 2003 ha raccolto 9,6 milioni di voti in favore di oltre 39 mila luoghi in più di 6.500 comuni: luoghi cari, da salvare dall’abbandono, dal degrado o dall’oblio, perché siano recuperati e valorizzati, conosciuti e frequentati.
Fino al 15 dicembre sarà possibile votare i propri “luoghi del cuore” e spingere più persone possibile a votarli, perché quanti più clic avranno, tanto più potranno accedere al finanziamento messo a disposizione dal Fai grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo per un progetto di restauro e valorizzazione.
I luoghi più votati verranno premiati a fronte della presentazione di un progetto: 50 mila euro, 40 mila e 30 mila euro saranno assegnati rispettivamente al primo, secondo e terzo classificato. Il Fai rilancia anche una classifica a parte di luoghi, cui spetterà un premio speciale: «I borghi e i loro luoghi». Saranno attribuiti 20 mila euro per la valorizzazione di quella parte dell’Italia interna che soffre lo spopolamento e un conseguente degrado di territori e comunità. Rientreranno in questa classifica i piccoli comuni con meno di 5.000 abitanti e i singoli luoghi votati che ne fanno parte, siano essi edifici, piazze, ponti, mura, porte urbiche, chiese, fontane, giardini.
In Campania sono moltissimi i luoghi per i quali si può votare. Fascinosi, ricchi di storia, avvolti dal degrado, dimenticati o bisognosi di una spinta per tornare a brillare sono il segno di una terra dal grande spessore artistico culturale. Questa volta è il versante flegreo a fare la parte del leone, con luoghi e monumenti che necessitano di attenzione e interventi. Non è un caso se nei primi tre posti della classifica regionale ci sono due siti — dalla grandissima valenza storico-artistica — di Pozzuoli. Si tratta dell’antro della Sibilla a Cuma, che è al venticinquesimo posto della classifica nazionale, e dell’Anfiteatro Flavio che è al diciannovesimo posto. Al momento è in testa il Castello ducale di Marigliano, piazzato al diciassettesimo posto fra i tesori di tutta Italia . Ottimi posizionamenti che possono essere spinti più facilmente con l’aiuto di associazioni e comitati pronti a sostenere la causa con entusiasmo. Si vota sul sito del Fai ed è semplicissimo accedere al censimento.
In buona posizione anche la stazione Bayard sulla ferrovia Napoli-Portici, molto più in basso la Villa Floridiana di Napoli, il Castello di Casaluce di Caserta e Villa Favorita di Ercolano. Ci sono anche segnalazioni originali, come il deposito dei Tram a Fuorigrotta, un esempio di archeologia industriale che punta a diventare museo dei trasporti, che fa il paio con la Stazione Cook di Ercolano. Ma c’è anche l’Acquedotto romano di Sant’Egidio del Monte Albino in provincia di Salerno e l’intera città di Pozzuoli, oltre che — sempre in zona — la Solfatara, Arco Felice Vecchio, il Tempio di Apollo, il lago di Lucrino, il parco Archeologico dei Campi Flegrei e l’area di Castagnaro. Una coincidenza geografica che potrebbe far rischiare una dispersione di voti.
La lista è lunghissima e sfogliarla è come passeggiare attraverso la Campania: da Baselice e le sue meraviglie nel Beneventano al centro storico di Capua, attraversando borghi, contrade, necropoli, laghi e conventi.