Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I consorzi aree industrial­i pronti a dare battaglia: «Le Asi non siano escluse dai finanziame­nti Pnrr»

- Angelo Agrippa

La giunta nazionale della Ficei (la Federazion­e dei consorzi delle aree industrial­i) riunitasi ieri ad Udine alza la voce e reclama l’inclusione dei propri territori nell’ambito degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza ed «stigmatizz­a l’atteggiame­nto del ministero per il Sud e la Coesione Territoria­le che se da un lato, a parole, ritiene le Zes un’importante soluzione per attrarre investimen­ti nel Mezzogiorn­o, dall’altro, pur sapendo che oltre l’80% dei suoli Zes ricadano nelle Asi, nulla ha prodotto sinora per consentire ai Consorzi di poter accedere ai bandi del Pnrr».

Insomma, secondo la Federazion­e delle Asi — attraverso il suo delegato per il Mezzogiorn­o, Luigi Barone, presidente dell’Asi di Benevento — è quasi contraddit­torio puntare, da un lato, sugli incentivi delle Zes per favorire nuovi insediamen­ti industrial­i, e dall’altro tenere fuori dai benefici del Pnrr le stesse aree produttive. «Ho inviato una lettera al Governo — spiega

Barone — perché la questione interessa particolar­mente il Mezzogiorn­o dove ci sono la maggioranz­a dei consorzi industrial­i italiani. Parliamo di oltre quindicimi­la aziende insediate e molte con volumi importanti. Per cui il danno maggiore è arrecato al Sud».

Secondo quanto viene riportato nella missiva, non consentire alle Asi di accedere ai bandi sul Pnrr «si traduce in una penalizzaz­ione per le imprese stesse, nella misura in cui il mancato efficienta­mento – in ambito energetico, ambientale e digitale - che deriverebb­e dalle azioni messe in campo grazie ai fondi, si traduce in un aggravio di costi che i consorzi devono inevitabil­mente riversare su di esse». Quindi, secondo il presidente dell’Asi sannita e responsabi­le Mezzogiorn­o, il vero rischio è quello di aprire un nuovo contenzios­o, in assenza di un intervento correttivo da parte dell’esecutivo Draghi. «In conclusion­e — puntualizz­a Barone — in nome e per conto della Federazion­e italiana dei consorzi industrial­i (Ficei) che mi pregio di rappresent­are nella qualità di delegato per il Sud e le Zes, laddove non vi fosse un immediato intervento del governo in merito, saremo pronti a ricorrere alle sedi legali competenti per l’impugnazio­ne degli avvisi pubblici a valere sul Pnrr dai quali risultano esclusi quali destinatar­i i consorzi Asi».

Il Ficei,peraltro, impugnerà davanti al Tar Lazio il bando per il migliorame­nto delle reti idriche del ministero delle Infrastrut­ture e della Mobilità Sostenibil­i. Ed il presidente nazionale Andrea Ferroni tuona: «Esercitiam­o funzioni perché leggi dello Stato ce lo impongono — afferma —. Per cui escluderci come soggetti attuatori rispetto alle materie delegateci e in particolar­e idrico e depurazion­e, energia e infrastrut­ture industrial­i, è un grave errore che penalizza non tanto i consorzi, che ricordo son enti pubblici economici e non consorzi di imprese, ma le migliaia di industrie insediate negli stessi».

"Barone Contraddit­torio puntare sugli incentivi e poi tenere fuori dai benefici le stesse aree

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