Corriere del Mezzogiorno (Campania)

CORTO PIACE IL SUCCESSO DEI FILM BREVI

Sono molti i registi campani che si dedicano a prodotti meno lunghi e più di nicchia Ma premiati come «Destinata coniugi Lo Giglio» del casertano Nicola Prosatore I titoli? «La più bella vedova», «Amarena», «Le buone maniere», «La controra»

- Ignazio Senatore

Dopo il Nastro d’argento come miglior corto a «Destinata coniugi Lo Giglio» del napoletano Nicola Prosatore, ci sono tanti altri shortmovie, diretti da registi campani, a caccia di altri trofei. Meritatiss­imo il riconoscim­ento attribuito al corto di Prosatore, che narra di un corriere della camorra (il gettonatis­simo Lino Musella) che si presenta a casa di Lello Arena, della moglie (Isabella Salvato) e dalla figlia (Antonia Truppo), per consegnare loro una lettera scritta dal figlio Damiano, latitante da anni. Gli anziani genitori cercano, invano, di avere notizie più dettagliat­e del loro caro ma l’uomo, dopo aver risposto in maniera evasiva alle loro domande, si congeda e va via con dei soldi che servono a garantire la latitanza del figlio. Sul finale, si scopre il segreto che avvolge tutta la vicenda.

Un’atmosfera più intimista si respira ne «La più bella vedova» del casertano Mino Capuano. Ettore (un Gianfranco Gallo in gran spolvero), è il proprietar­io di un’impresa di pompe funebri. Sarà Marilena (Margherita Di Rauso), una donna che ha amato anni prima, rimasta vedova, che gli scalderà un po’ il cuore.

Sulla stessa lunghezza d’onda «Amarena», dell’aversano Alberto Palmiero. Elio (Claudio Boschi), pescatore quarantenn­e, incontra in un bar Maddalena (Giovanna Cappuccio), la sua ex moglie per ultimare le pratiche della separazion­e. Sarà l’occasione per guardarsi negli occhi e scoprire che i due (forse) hanno gettato a mare un amore che li unisce ancora.

In «Le buone maniere» di Valerio Vestoso, regista beneventan­o già premiato con i corti «Tacco 12» e «Ratzinger vuole tornare», Mimmo Savarese (un Giovanni Esposito in stato di grazia), un tempo noto radiocroni­sta sportivo, ormai caduto nell’oblio, dopo essere stato intervista­to da un giornalist­a (Frank Matano) per la rubrica «I falliti», è contattato dal boss Gerardo Barracane (un misuratiss­imo Gino Rivieccio), perché possa commentare in diretta un evento «molto particolar­e».

Esilarante anche «Una pausa di riflession­e» di Antonio Esposito, ambientato nello storico Gran Caffè Gambrinus. Lei (Sara Saccone) è in crisi e chiede al marito (Antonio Esposito) la classica «pausa di riflession­e». Lui casca dalla nuvole e cerca in qualche modo di convincerl­a a fare un passo indietro.

In «La controra» di Paolo Sideri, la protagonis­ta (Lucianna De Falco) è ormai stufa del comportame­nto alcolomani­co del marito (Giovanni Allocca). Un flashback rivelerà degli aspetti legati al loro rapporto perverso e malsano.

Merita, infine, una segnalazio­ne «Al mare» di Daniele De Stefano, Pasquale Fresegna. Protagonis­ta una giovane rider (Noemi Perfetto) che attraversa San Giovanni a Teduccio e consegna dei pacchetti a delle figure emblematic­he del quartiere; dapprima ad una principess­a, simbolo della nobiltà dimenticat­a, poi a due contrabban­dieri in pensione e, infine a un fabbro, esponente di un classe operaia che, anche a immaginarl­a, proprio non c’è più.

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 ?? ?? Protagonis­ti «Destinata coniugi Lo Giglio»: Lello Arena, Antonia Truppo, Isabella Salvato Nella foto qui sotto, «Le buone maniere»: Gino Rivieccio e Giovanni Esposito
Protagonis­ti «Destinata coniugi Lo Giglio»: Lello Arena, Antonia Truppo, Isabella Salvato Nella foto qui sotto, «Le buone maniere»: Gino Rivieccio e Giovanni Esposito

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