Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Int ’o rione

Reddito di cittadinan­za alla napoletana

- Di Fortunato Cerlino

«Che prassa? Io aggio faticato ‘e voglio ‘e soldi che mi spettano!» «E ci mancherebb­e altro». «Eh ‘sti soldi addó stanno?» «Sto aspettando da lei le generalità complete per rilasciarl­e regolare ricevuta con l’indicazion­e del tipo di prestazion­e svolta, la paga concordata e tutto il resto». «Ma qua’ ricevuta? Di che state parlando?»

«Signora bella, mia madre le ha spiegato fin da subito che non è nostra intenzione assumerla al nero».

«Vostra madre quanno ce simme incontrati ‘a primma vota mi detto chiaro e tondo che per il pagamento ci fossimo regolati come si fa sempre».

«Esatto. Come si fa sempre. Dopo le due settimane di prova, pagate con regolare ricevuta, saremmo passati all’assunzione vera e propria con un contratto e l’apertura di una posizione Inps».

«Ma qua’ assunzione? Qua’ contratto? Ma vuje site caduto cu ‘a capa ‘nterra? Io l’imps non la voglio proprio sentire nominare! Qua a Napoli quando uno dice che per il pagamento ci regoliamo come si fa sempre, si intende che non si fa nessun contratto. Sulla parola insomma».

«No signora mia, ci siamo capiti malissimo. Senza un regolare contratto noi non…».

«Ecco qua, ‘o sapevo! Quella vostra madre me l’aveva detto che voi avete stato di casa parecchi anni fuori. L’aveva capi’ che tenevo a che fare cu n’italiano!».

«Ma perché, mi scusi, lei non è italiana?».

«No, io sono napoletana! Ma spiegatemi ‘na cosa a me, ma secondo voi io per le 1080 euro che mi date al mese avessa perdere ‘o reddito ‘e cittadinan­za? Ma voi vi sentite bene?».

«Signora, va da se che se noi la mettiamo in regola non risulterà più disoccupat­a».

«E quanto è bello ‘o signorino! E secondo voi io come campo con 1080 euro ‘o mese?».

«Si tratta di un lavoro part-time pagato quindici euro netti l’ora, oltre ai contributi che chiarament­e le verseremo regolarmen­te. Il reddito di cittadinan­za, come lei sa, è un sostegno temporaneo, molto utile per carità, riservato però a coloro che davvero non riescono a trovare un impiego».

«Giovino’, io cu 1080 euro ‘o mese manco ‘e sigarette m’accatto! I patti erano chiari. Ma voi lo sapete quanto piglio ‘o mese dallo Stato senza che devo muovere un dito? 940 euro, quasi quanto mi date voi per spaccarmi ‘a schiena».

«Le ripeto, lei prende questo sussidio perché risulta disoccupat­a…».

«E io disoccupat­a devo risultare, ci siamo capiti? ‘O contratto non lo voglio, non mi serve». «Però serve a noi». «Guardate, io ne ho incontrate di persone poco serie, ma comme voi è ‘a primma vota! Qua a Napoli tutte quante noi che lavoriamo in casa stiamo a nero. Ognuno piglia ‘na cosa ‘e soldi dallo Stato in quanto disoccupat­o e nullatenen­te. Ma cu quale core voi mi dovete mettere in difficoltà? Io tengo tre figli e un marito a carico, mi volete vedere in mezzo a una strada?».

«Guardi signora, in realtà io le sto offrendo un lavoro pagato più di quello che normalment­e viene pagato. Il suo impegno è di tre giorni a settimana con mia madre, quindi…».

«Vabbuó aggio capito, lassamme perdere. Voi non le capite le cose comme si fanno da noi, ormai siete diventato completame­nte italiano. Facimme acussì, pagatemi le due settimane che ho fatto e chi si è visto si è visto».

«Volentieri, se è questo quello che desidera. Mi può fornire le sue generalità così le faccio preparare la ricevuta dal mio commercial­ista?».

«Ancora? Voi mi dovete dare ‘e soldi che mi spettano punto e basta! Nessuna ricevuta!».

«Ma io non posso pagarla senza…».

«Io aggio faticato e voi mi dovete pagare!».

«Ma io la voglio pagare». «E allora che so’ sti pagliaccia­te della ricevuta, del commercial­ista, delle tasse?»

«Ma lei avrebbe dovuto farlo presente subito che...»

«Vabbuó ho capito, mo’ una parte me li prendo dai soldi della spesa che mi ha dato vostra madre, voi preparatem­i il resto. Io con gente disonesta comme voi non ci voglio tenere niente a che fare. Guardate, ve lo dico! Fatemi avere il resto dei soldi che quello mio marito tiene ‘a capa che non è buona! Ve lo faccio spiegare da lui comme se fanno ‘e cose ‘a Napoli, accussì vi torna ‘a memoria...».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy