Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Simone: che festa per i miei 40 al Sannazaro
«È difficile da credere, ma quella di oggi è per me una festa a sorpresa, naturalmente nei limiti in cui un concerto possa saltare fuori da una scatola magica, magari con un pupazzo a molla che regge in mano una torta di compleanno». Bruno De Simone, stasera alle 21 sarà al Teatro Sannazaro, per spegnere 40 candeline, tante quanti sono i suoi anni di prestigiosa carriera di baritono, ne ha in abbondanza e che molto ne resterà per cantare da par suo. «Settantatré ruoli in quarant’anni di carriera in tutto il mondo, sono un bel traguardo in una professione che logora molto e che soprattutto nei due ultimi decenni ha portato a rapido affaticamento centinaia di cantanti – racconta l’artista – non avevo però intenzione di autocelebrarmi, non è nella mia natura, se non che WunderKammer Orchestra, quasi segretamente, è riuscita a coinvolgere il Sannazaro di e la prestigiosa Associazione Scarlatti e, a quel punto è diventato impossibile fare esercizio di riservatezza e rinunciare». De Simone è un artista globe trotter, ma non ha mai rescisso il forte legame con Napoli, sua città natale, e con il repertorio del Settecento Napoletano, che ha interpretato sui più importanti palcoscenici di tutto il mondo. Nel recital di oggi il baritono canterà alcune delle arie più belle tratte dalle opere del suo repertorio, accompagnato al pianoforte dal grande James Vaughan, primo maestro di sala della Scala, e affiancato dai più che promettenti giovani artisti Greta Doveri (soprano), Mara Gaudenzi (mezzosoprano) e Patrick Kabongo (tenore). In programma brani di Mozart, Cimarosa, Rossini, Donizetti, fino a Verdi. «Cantarne il Settecento è il mio modo, uno dei miei modi, di essere grato alla mia città e di onorarne la cultura, senza abbandonarmi alla retorica del lamento, del “cosa saremmo potuti essere”. Canto il Settecento, comunque, ma ma guardo sempre al futuro».