Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Fotografie e cimeli per raccontare la storica sala
Nel pomeriggio del 16 marzo del 1933 il teatro Diana venne battezzato come la dea della caccia e inaugurato alla presenza del Principe Umberto di Savoia. Tutto era iniziato alla fine degli anni ’20 quando in un giardino di 1200 metri quadri i fratelli De Gaudio decisero di costruire un cinema teatro, in un quartiere, il Vomero, che all’epoca contava solo pochi suggestivi edifici Liberty. Una scommessa coraggiosa su una zona di Napoli che da poche migliaia di abitanti sarebbe passata dal dopoguerra in poi a circa 200 mila unità. Un compleanno legato alla storia di una sola famiglia, i De
Gaudio Mirra, che celebrano l’evento con una mostra fotografica (che sarà aperta da oggi alle 16.30) testimone di una vicenda senza eguali. Locandine, dediche ma soprattutto fotografie e ritratti, di quelli belli grandi, in bianco e nero, di una volta, che restituiscono volti cardine della storia teatrale italiana, da un giovane Totò a Raffaele Viviani e ai fratelli De Filippo, che qui consumarono la propria rottura nel 1944, passando per Paola Borboni, Pupella Maggio, Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni (qui in scena col suo ultimo spettacolo poco prima di morire), Dario Fo e Franca Rame, fino a Mariangela Melato e Giorgio Gaber. Immagini che appartengono al vasto archivio del teatro raccolto dall’indimenticata Mariolina Mirra e oggi risistemato dalla figlia Claudia e da Nicola Miletti. Autori fra l’altro di un emozionante video che ripercorre tutti questi anni. «Anni di una importanza straordinaria – ha commentato il presidente della Regione Vincenzo De Luca - di fronte ai quali ci sentiamo tutti più piccoli, e che ci ricordano quale ruolo avesse un tempo la cultura nella costruzione della coscienza civile». Intanto stasera alle 20.30 Fiorenza Calogero presenterà come omaggio lo spettacolo-concerto «Vico Viviani», dedicato al grande autore e attore di origine stabiese.