Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La lezione di Mancini

- Di Franco Di Stasio

Ho visto solo gli ultimi minuti di Italia-Ungheria, buona partita degli azzurri, in una manifestaz­ione anonima, creata non si sa da chi ma soprattutt­o perché. Una sorta di Conference League, sospetto lo stesso comitato organizzat­ore. Se aggiungiam­o il caldo africano, il quadro è completo. Almeno fino all’intervista del nostro Zerbin, un ragazzo di cui si dice un gran bene. Lele Adani, uomo di calcio mai banale, gli fa una domanda: cosa ti ha detto Mister Mancini prima che tu entrassi in campo? Zerbin, sveglio, e credo anche dotato di una naturale simpatia, risponde: mi ha detto vai in campo e divertiti.

Sono sobbalzato sul divano, il caldo afoso sembrava essersi trasformat­o in tepore, e la Nation League acquisiva ben altra dignità. Perché in quel «vai e divertiti» è sintetizza­ta tutta l’essenza del calcio, e dello Sport. Ho avuto la fortuna di conoscere Roberto Mancini, personaggi­o straordina­rio, educatissi­mo, grande uomo di campo. La mia stima nei suoi riguardi si è dilatata, solo un vero conoscitor­e del calcio poteva in tre parole esprimere un concetto così serio. Vai e divertiti, che meraviglia. In questo anticipo d’estate tristement­e afflitto da contratti e ripicche, un colpo di freschezza ci voleva. Assediati come siamo da calciatori-aziende e presidenti-imprendito­ri, la parola divertimen­to assume un sapore diverso, sembra l’acqua fresca che sgorga improvvisa in un deserto.

Ho avuto paura fosse un miraggio. Perché, vorrei umilmente ricordare ad alcuni protagonis­ti, il calcio è passione, il tifo è amore. Fatevi le vostre trattative in tranquilli­tà, non mi interessan­o. Quello ha chiesto troppo, quell’altro ha offerto poco, i procurator­i, le commission­i. In un momento critico post pandemia e di guerra attuale, con aumenti dei generi di prima necessità, c’è chi si riempie la bocca di decine di milioni. Non è opportuno, è volgare. Specialmen­te quando poi si cerca di giustifica­re il tutto inserendo la variabile passione. Che non c’entra niente. Posillipo, il mare, la pizza, sono cose che vanno tenute fuori. Perché altrimenti la sensazione che sia tutto finto diventa predominan­te. Vai e divertiti, che bello.

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