Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Giannola ignora Provenzano e vede ovunque nordisti immaginari
«Se sono decenni che il governo fa a meno della Svimez, dove sarebbe la novità?». Adriano Giannola, che della Svimez è il presidente, dice che ho scoperto l’acqua calda. «L’errore marchiano» che mi rimprovera — che rimprovera a chi chiamandosi Marco Demarco solo errori marchiani potrebbe commettere — è questo: mi sarei sorpreso, compiacendomene, dell’assenza della Svimez al convegno di Sorrento promosso da Mara Carfagna. Per Giannola, invece, il problema sta nel fatto che da decenni la Svimez studia, elabora e propone soluzioni per il Sud che nessuno, al governo, traduce in politiche risolutive.Non voglio banalizzare, personalizzandola, questa discussione. Ma una cosa a Giannola la voglio dire. Troppo facile. Troppo facile polemizzare con me esplicitamente, sospettandomi di intelligenza con «nordisti» come l’ex rettore della Bocconi, Tabellini, e interloquire invece solo «di striscio» con la ministra per il Sud e l’istituto Ambrosetti che per lei ha istruito il convegno di Sorrento. Giannola concede ad entrambi l’attenuante della ritrovata centralità — copyright Svimez — del Mediterraneo. Ma se questo può bastare, allora va bene, lo farò anch’io: viva il Mediterraneo, e addio a tutte le contraddizioni che lo agitano. Nel frattempo, però, ho tre obiezioni da sollevare. La prima riguarda l’estraneità della Svimez. Ricordo a Giannola che Giuseppe Provenzano è stato ministro per il Mezzogiorno nel governo Conte e che quando è stato nominato era vicedirettore della Svimez.