Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’«autonomia» è prevista dalla Costituzione? A certe condizioni
Ho letto ieri l’articolo di Marco Demarco sul regionalismo differenziato e da cittadino, prima ancora che da costituzionalista qualche notazione mi sembra d’obbligo. Il regionalismo differenziato, come ricorda Demarco, è previsto in Costituzione. Proprio per questo andrebbe ricordato che: 1) l’attuazione del regionalismo differenziato può avvenire solo nel rispetto dell’articolo 116 co. 3 e dei principi supremi (intangibili) di un regionalismo solidale e non competitivo; 2) non è possibile alcuna forma di «extragettito» nel finanziamento delle funzioni differenziate; 3) basarsi sulla spesa storica e non sui costi fabbisogni standard significa in sostanza «rubare» ai territori più svantaggiati e rinnegare ogni politica di coesione.
4) Le future «regioni differenziate» non possono sottrarsi agli strumenti perequativi (non sono regioni speciali); 5) non c’è obbligo di attuazione del regionalismo differenziato, ma possibilità se c’è intesa, voto del Parlamento etc. etc; 6) esiste invece obbligo in Costituzione di determinare i livelli essenziali delle prestazioni. E senza Lep come facciamo a determinare il livello «costituzionalmente giusto» di risorse da riconoscere?
Ognuno di questi aspetti è molto importante per chi ha cuore non il Mezzogiorno, ma l’interesse nazionale.