Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Spuzzulia’
Piluccare, assaggiando, con atteggiamento svogliato. Da bambino ero inappetente. Per finire la porzione, che doveva essere finita, ci mettevo tempo e qualche volta mi toglievano il piatto per esasperazione.
Mia nonna spiegava : «‘o piccirillo è spuzzuliuso». Era un’offesa alla loro esperienza della prolungata scarsità dovuta alla guerra. Ero della generazione seguente che poteva crescere con nutrimento, abbigliamento, studi e cure mediche sufficienti.
Gli adulti di quel tempo si erano procurati il necessario affrontando le prove estreme che ogni guerra impone.
Mi potevate far nascere prima, così imparavo pure io: era la mia obiezione muta, ascoltando i loro ricordi a commento della mia inappetenza.
Dev’essere per questo che quando la guerra è tornata in Europa ho sentito il richiamo di un appello, andando insieme a chi portava da mangiare dove ne mancava.
Con l’avanzare dell’età sono tornato spuzzuliuso. Metto nella scodella quello che potrebbe stare sul retro se la rovesciassi. Senza seguirne alcuna, coincido con le diete che consigliano la decrescita.
Alla tavola che mi apparecchio risento la critica di mia nonna, rappresentata dal verbo spuzzulia’.