Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Nuove frontiere del benessere Sauna del pane, via le tossine
Ènota come “sauna del pane” ma gli specialisti del wellness la chiamano anche “paneterapia” e sembra che “terapia del pane” fosse proprio la denominazione adottata per indicare una pratica di benessere diffusa oltre mille anni fa. Accomodarsi in prossimità di un forno dove viene cotto il pane è, infatti, un toccasana antichissimo: in epoca medievale, le persone affette da mali reumatici restavano per alcuni minuti accanto ai forni in cui venivano cotte pagnotte o panini.
Non è solo il caldo mite e secco a dar sollievo alle ossa ma sono anche gli enzimi che si diffondono nell’aria e che entrano nell’organismo attraverso il respiro ad attivare un metabolismo sano. Il profumo del pane, inoltre, contribuisce alla salute mentale, come dimostrato alcuni anni fa da una ricerca francese condotta dall’Università della Bretagna del Sud e pubblicata sul Journal of Social Psychology: l’aroma del pane appena sfornato fa venire l’acquolina in bocca – naturalmente – ma favorisce il buonumore, il benessere e rende le persone più serene e meglio disposte verso gli altri.
In molti luoghi d’Italia viene praticata la cosiddetta “sauna del pane”, soprattutto in zone di montagna: il forno viene attivato la mattina presto, la pasta del pane viene introdotta ogni giorno per circa 90 minuti e il pane arriva sulle tavole per la cena. Nel frattempo, il forno rimane caldo e gli enzimi del pane si diffondono nella piccola sala che lo accoglie, dove gli ospiti entrano in accappatoio per sedersi su una poltrona e rilassarsi per circa 30 minuti. Gli enzimi rivestono un ruolo fondamentale nella ricerca medica contemporanea sui cosiddetti semiochimici, sostanze che, nel corpo
umano, sono responsabili della trasmissione di segnali.
Attivo nella provincia salernitana, il Panificio Ascolese di San Valentino Torio è stato tra i primi a porre l’attenzione sulla “paneterapia” nell’Italia meridionale. Già nel 2016 i fornai e panificatori campani segnalavano i benefici generati dal contatto con il pane: «Ancora oggi, la paneterapia è una ricetta consigliata per il benessere psicofisico. – spiegano i fratelli Ascolese – Il moderno “bagno al pane” è una delle più antiche e, contemporaneamente, più nuove frontiere del benessere. In una stanza piena di calore secco e salubre, l’aria viene arricchita dagli enzimi di pasta acida proveniente dal forno del pane».
Lo scorso anno, il Palazzo dei Congressi di Lugano ha ospitato la cerimonia di premiazione della Coppa del Mondo del Panettone 2021: al secondo posto si è collocato Fiorenzo Ascolese, erede della dinastia di panificatori velentinesi. «Il pane è innanzitutto sinestesia. – spiegano gli Ascolese - Chiunque si trova a passare davanti ad un panificio inizia a sognare. Il profumo meraviglioso del pane stimola la fantasia e tutti i nostri sensi: udito, tatto, olfatto, vista e gusto. Una vera magia che fa sognare, dimenticare le piccole grandi ansie e ritrovare sé stessi. Lo sapevano già i nostri antenati. Una volta sfornato il pane, le persone si immergevano nel forno per cogliere gli effetti benefici del calore residuo. L’antico ‘bagno al pane’ era un’ottima soluzione per chi soffriva di reumatismi o desiderava purificarsi ed eliminare tossine».
Stare in prossimità di un forno dove vengono cotte le pagnotte è un toccasana antichissimo anche contro i reumatismi