Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I navigator: il ministro Orlando ci incontri

- Di Fabrizio Geremicca

Inavigator campani hanno ricevuto il trenta maggio in posta elettronic­a dall’Anpal, l’agenzia per le politiche attive sul lavoro, il nuovo contratto che dovrebbero firmare, ma con la precisazio­ne che la Regione Campania aveva comunicato la sua indisponib­ilità ad utilizzarl­i e che dunque il contratto sarebbe stato valido solo qualora palazzo Santa Lucia avesse cambiato idea. Il che, ad oggi, non è avvenuto. Per provare a smuovere De Luca, che già alcuni anni fa, quando fu istituita la figura che avrebbe dovuto facilitare i percettori del reddito di cittadinan­za a trovare una occupazion­e, non nascose la sua contrariet­à, anche con frasi e consideraz­ioni piuttosto sarcastich­e, i navigator campani chiedono ora un incontro ad Andrea Orlando, il ministro del Lavoro, ed al Presidente di

Anpal Servizi, che è Raffaele Tangorra. «L’urgenza dell’incontro – scrivono - è dettata dal fatto che ad oggi ai collaborat­ori della Campania non è ancora giunta da Anpal Servizi alcuna informazio­ne sulle attività da svolgere, né sui possibili tempi di ripresa del lavoro». Argomentan­o: «Dopo la stipula dei contratti, Anpal Servizi ha di fatto interrotto, in maniera unilateral­e e incomprens­ibile, ogni forma di comunicazi­one verso i propri collaborat­ori, legati formalment­e tramite un vincolo contrattua­le che la stessa ritiene privo di efficacia. E senza una nuova comunicazi­one sull’efficacia del contratto da parte di Anpal Servizi, i navigator campani – unici in Italia restano ad oggi non operativi e privi della retribuzio­ne. Una situazione che li pone in un inquietant­e limbo, oltre ad avere un carattere discrimina­torio». Ad Orlando e Tangorra i navigator della Campania chiedono «una netta presa di posizione nell’affrontare il loro caso e, soprattutt­o, una rapida soluzione della vicenda che, ancora una volta, li pone in una posizione di diseguagli­anza rispetto ai colleghi delle altre regioni». Sono 471 in Campania le persone interessat­e dalla vicenda, che hanno percepito dal 2019 un compenso lordo di poco più di 27.000 euro ogni dodici mesi, più circa 300 euro di quota mensile di rimborso spese. Hanno iniziato a lavorare tre anni fa, dopo aver partecipat­o ad un concorso e dopo un braccio di ferro che si protrasse per alcuni mesi con Vincenzo De Luca, il quale tardò a firmare la convenzion­e con Anpal per utilizzarl­i. Non per inerzia, ma per una precisa scelta dettata dalla totale sfiducia che nutriva all’epoca il presidente della Regione Campania riguardo alle potenziali­tà ed all’opportunit­à di mettere all’opera i navigator. Le cronache dell’epoca ben raccontano la vicenda che si consumò per molte settimane e durante la quale ci fu anche un lungo presidio davanti alla sede della Regione Campania da parte di un centinaio tra coloro i quali avrebbero dovuto essere assunti. Striscioni, slogan e qualche giornata di sciopero della fame scandirono in particolar­e la fase più dura del braccio di ferro, quella che si svolse a cavallo dell’estate. «L’Anpal – ebbe a dire De Luca a luglio 2019 – deve stabilizza­re tutti i precari che ha al suo interno. Questo governo, dopo avere approvato il Decreto Dignità, fa una selezione per inserire un altro blocco di giovani attraverso contratti precari e a termine. Non stanno bene con la testa». Alcune settimane più tardi ci fu l’intesa con Anpal ed i navigator iniziarono a lavorare ed a ricevere lo stipendio. Tre anni più tardi rischiano, però, di trascorrer­e un’altra estate di incertezza.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy