Corriere del Mezzogiorno (Campania)
LE DUE STRADE DELL’IDENTITÀ
Un percorso decisivo per la rigenerazione urbana, ambientale, museale. E dell’intera comunità
La Convention organizzata a Palazzo Reale sul tema della Cultura, e del suo potere resiliente sostenibile, impone di affermare l’opportunità di una duplicazione dei canali di finanziamento. In un contesto economico sociale che deprime le risorse finanziarie pubbliche, appesantite dalla lentezza burocratica, è auspicabile la creazione di patrimoni separati di natura privata che concorrano, in modo autonomo, alla gestione del bene di interesse pubblico? Questa duplicazione di canali di finanziamento, sinergici ed autonomi, favorirà l’emersione e l’accelerazione di un effetto culturale attivo civico, in grado di alimentare la riorganizzazione identitaria della comunità, in presenza di due condizioni. La prima riguarda la versatilità della sollecitazione, ovvero la sua capacità di rivolgersi indistintamente alla comunità locale o a quella nazionale e internazionale. Il soggetto proponente la creazione del fondo, che può essere il gestore del singolo bene di interesse pubblico, oppure l’amministrazione pubblica o anche una persona privata, lancia il programma di raccolta delle risorse.
Il procedimento prevede, comunque, il sostegno dell’amministrazione di riferimento con la quale stendere il programma di sollecitazione, stabilendo la denominazione del fondo, la massa di capitali che si intende raccogliere, le regole di impiego, le regole di dotazione successiva, l’apertura del conto dedicato, le modalità della devoluzione del fondo in caso di scioglimento e le regole dello stesso, nonché la governance del fondo. Con particolare riguardo a quest’ultima è auspicabile la composizione collegiale dell’organo di amministrazione, riservando alla magistratura la nomina di un componente indipendente, all’ente proponente e alla massa dei sottoscrittori la nomina di un componente esecutivo ciascuno.
I componenti dell’organo di gestione devono essere muniti di specifici requisiti di onorabilità e professionalità e i prelievi dal fondo, in base a delibere dell’organo di gestione debitamente verbalizzate con specifica indicazione della finalità, saranno eseguiti da un Notaio che ne risulta depositario per effetto di un contratto di escrow account.
Assicurato il massimo grado di informazione propedeutico alla versatilità della sollecitazione, l’altra condizione da rispettare consiste nella realizzazione di obiettivi di sviluppo sostenibile, onde creare un virtuosismo a leva culturale.
L’impiego delle risorse del fondo non si concretizza nel semplice versamento di un sussidio economico ma nella determinazione di una regola economica che assicura la valutazione ponderata degli impatti decisionali.
La grande rivoluzione innescata dall’introduzione nelle discipline economiche, e nei loro percorsi di investimento, dell’idea di sviluppo sostenibile consiste nel tenere in giusta considerazione tutte le componenti della biodiversità, rilevanti per il benessere della collettività, a prescindere dall’ambito specifico di destinazione delle risorse, e nella consapevolezza che ogni settore di investimento è in grado di mettere in moto una circolarità di feedback positivi utili ad incrementare il tasso di benessere della collettività medesima. E la Cultura è l’architrave dello sviluppo sostenibile.
Politiche di gestione di fondi che favoriscano la mobilità e la coesione sociale in un’ottica di miglioramento della qualità della vita costituiscono oggi il presupposto di qualsiasi attività finanziaria.
Per questo motivo risulta fondamentale affiancare all’organo di gestione del fondo un «Organo di Impatto Sostenibile» con la funzione di elaborare il percorso migliore possibile ad attivare la circolarità dello sviluppo sostenibile, attuabile con la distribuzione del benessere.
L’organo di impatto sostenibile, a questo scopo, considera i cinque problemi da affrontare: la povertà estrema; la diseguaglianza, avendo cura di ridurre il divario tra ricchi e poveri; la mobilità sociale, curando di eliminare quelle barriere che impediscono al povero di migliorare la propria posizione economica; la discriminazione, assicurando le stesse potenzialità a chi è svantaggiato dal sesso o a chi appartiene a minoranze razziali o religiose; la coesione sociale, eliminando quei bias cognitivi che lacerano la società quali la diffidenza, l’animosità, il cinismo che minano alla base la ricerca di un codice morale condiviso.
Anche questo organo di indirizzo con funzioni vincolanti esecutive dovrà essere composto da professionalità esperte nei settori dell’Esg (acronimo che sta per Enviromental, Social, Governance e esprime il mantra dello sviluppo sostenibile).
Se questa duplicazione di canali di finanziamento fiorisce in ogni settore della comunità locale sia esso culturale, di rigenerazione urbana, ambientale, museale, di crowdfunding,o sportiva, la rinascita della comunità sarà veloce e di natura squisitamente identitaria poiché farà leva sull’affinamento e la distribuzione dell’unica forza propulsiva ad efficacia costante che l’umanità sia in grado di autoprodurre, ovverosia la Cultura.
Rem tene verba sequentur.