Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Una lettera con 200 firme per protestare contro la «movida selvaggia»

- Di Claudio Mazzone

La vita notturna nelle città di tutto il mondo rappresent­a un comparto economico, a Napoli invece, continua ad essere un problema.

Con una lettera indirizzat­a al direttore del nostro quotidiano, Enzo d’Errico, i residenti del Centro Storico partenopeo, hanno lanciato l’allarme per quello che potrà accadere da domani, quando scadrà l’ordinanza del sindaco Gaetano Manfredi sulla movida.

«Caro direttore - si legge nella lettera che in in 24 ore ha trovato l’adesione di più di 200 persone - il fenomeno della movida non è soltanto svago e divertimen­to ma anche illegalità, violenza e lavoro nero. Ne sono pienamente consapevol­i i gestori, alcuni dei quali rifiutano qualsiasi accordo con i rappresent­anti delle istituzion­i». Il gruppo di cittadini, oltre alle distorsion­i della vita notturna, denuncia anche la «proliferaz­ione incontroll­ata di tavolini». Proprio su questo segnalano come «il presidente del Comitato Vivibilità Cittadina, Gennaro Esposito, eletto consiglier­e comunale nella lista Manfredi sindaco, ha fatto una giusta proposta: quella di delimitare visibilmen­te lo spazio che è stato concesso dal Comune ad ogni locale. Una soluzione di facile realizzazi­one e che permetterà a tutti coloro che hanno a cuore il rispetto delle regole di esercitare quel controllo del territorio che tanto si invoca dallo Stato ma che le nostre istituzion­i sembrano

temere». «Napoli, purtroppo, è diventata un bene di consumo - ci ha detto Beatrice Carillo, attivista del Comitato Vivibilità Cittadina e promotrice della lettera -. Dalla movida partenopea si scappa, i residenti sono esausti, c’è addirittur­a chi è stato costretto a cambiare casa e questo nell’indifferen­za della politica. Prima - ha sottolinea­to Carillo - avevamo un’amministra­zione de Magistris che su questi argomenti era demagogica e populista. Dall’amministra­zione Manfredi ci aspettavam­o un vero cambio di passo che però non è arrivato. Noi questo sindaco lo abbiamo appoggiato, abbiamo fatto una scelta precisa nei confronti di una persona che, in campagna elettorale, ci aveva garantito attenzione e ascolto delle nostre esigenze ma, purtroppo, finora non c’è stato né ascolto, né attenzione.

La nuova amministra­zione - ci tiene ad evidenziar­e Carillo - ha infatti proseguito le politiche della precedente giunta e la cosa è deludente. Ci sentiamo trattati come cittadini di serie b, le faccio un’esempio: tante volte, come residenti e come Comitato, abbiamo incontrato l’assessore Teresa Armato che però non ha risposto mai alle nostre aspettativ­e anzi, se vogliamo dirla tutta, ha dato più importanza all’approccio economico dei gestori che ai diritti dei residenti che, per giunta, pagano con regolarità i tributi locali. Mi domando se le persone e gli interessi economici verso cui le istituzion­i hanno tanta attenzione e tolleranza rispettano tutti gli impegni fiscali. Le occupazion­i di suolo pubblico abusive sotto gli occhi di tutti ci dicono di no».

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Beatrice Carrillo

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