Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Una lettera con 200 firme per protestare contro la «movida selvaggia»
La vita notturna nelle città di tutto il mondo rappresenta un comparto economico, a Napoli invece, continua ad essere un problema.
Con una lettera indirizzata al direttore del nostro quotidiano, Enzo d’Errico, i residenti del Centro Storico partenopeo, hanno lanciato l’allarme per quello che potrà accadere da domani, quando scadrà l’ordinanza del sindaco Gaetano Manfredi sulla movida.
«Caro direttore - si legge nella lettera che in in 24 ore ha trovato l’adesione di più di 200 persone - il fenomeno della movida non è soltanto svago e divertimento ma anche illegalità, violenza e lavoro nero. Ne sono pienamente consapevoli i gestori, alcuni dei quali rifiutano qualsiasi accordo con i rappresentanti delle istituzioni». Il gruppo di cittadini, oltre alle distorsioni della vita notturna, denuncia anche la «proliferazione incontrollata di tavolini». Proprio su questo segnalano come «il presidente del Comitato Vivibilità Cittadina, Gennaro Esposito, eletto consigliere comunale nella lista Manfredi sindaco, ha fatto una giusta proposta: quella di delimitare visibilmente lo spazio che è stato concesso dal Comune ad ogni locale. Una soluzione di facile realizzazione e che permetterà a tutti coloro che hanno a cuore il rispetto delle regole di esercitare quel controllo del territorio che tanto si invoca dallo Stato ma che le nostre istituzioni sembrano
temere». «Napoli, purtroppo, è diventata un bene di consumo - ci ha detto Beatrice Carillo, attivista del Comitato Vivibilità Cittadina e promotrice della lettera -. Dalla movida partenopea si scappa, i residenti sono esausti, c’è addirittura chi è stato costretto a cambiare casa e questo nell’indifferenza della politica. Prima - ha sottolineato Carillo - avevamo un’amministrazione de Magistris che su questi argomenti era demagogica e populista. Dall’amministrazione Manfredi ci aspettavamo un vero cambio di passo che però non è arrivato. Noi questo sindaco lo abbiamo appoggiato, abbiamo fatto una scelta precisa nei confronti di una persona che, in campagna elettorale, ci aveva garantito attenzione e ascolto delle nostre esigenze ma, purtroppo, finora non c’è stato né ascolto, né attenzione.
La nuova amministrazione - ci tiene ad evidenziare Carillo - ha infatti proseguito le politiche della precedente giunta e la cosa è deludente. Ci sentiamo trattati come cittadini di serie b, le faccio un’esempio: tante volte, come residenti e come Comitato, abbiamo incontrato l’assessore Teresa Armato che però non ha risposto mai alle nostre aspettative anzi, se vogliamo dirla tutta, ha dato più importanza all’approccio economico dei gestori che ai diritti dei residenti che, per giunta, pagano con regolarità i tributi locali. Mi domando se le persone e gli interessi economici verso cui le istituzioni hanno tanta attenzione e tolleranza rispettano tutti gli impegni fiscali. Le occupazioni di suolo pubblico abusive sotto gli occhi di tutti ci dicono di no».