Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Danse macabre», umorismo nero al Mercadante
Una discarica abbandonata che vomita carta e altri detriti, nella quale si consuma la vicenda di tre poveri derelitti, una donna, un giovane e un uomo più anziano, portatori di uno humour nero ai confini con la clownerie. È questo il biglietto da visita di «Danse macabre», stasera al Mercadante alle 21 (e domani alle 19) per il Campania Teatro Festival, uno spettacolo post-teatrale che fonde gesto, parola e attitudine circense. La firma è di Martin Zimmermann, regista e performer svizzero che dirige in scena Tarek Halaby, Dimitri Jourde e Methinee Wongtrakoon, con le musiche di Colin Vallon e la drammaturgia di Sabine di Geistlich. Protagonisti tre personaggi grotteschi che provano a vivere insieme, spinti dall’istinto umano di creare una comunità, mentre su di loro incomberà l’ombra della Morte. «Il mio umorismo corrisponde al lato ridicolo del tragico – afferma, Zimmermann. Spingere il tragico fino alla commedia permette di superarlo. Per me, il tragicomico contiene una violenza e una potenza feroce: è radicale e tagliente, guidato da una certa malizia, ma anche beffardo, preciso e misterioso». Alla stessa ora alla terrazza dei principi di Capodimonte per il progetto «Il sogno reale. I Borbone di Napoli», Cristina Donadio leggerà «Il re di Napoli» di Elisa Ruotolo, un racconto su Ferdinando, il figlio di Carlo III, che osserva suo fratello Filippo ricevere la risposta all’ennesimo consulto medico che stravolgerà i loro destini. Nel pomeriggio, invece, al Belvedere del Pagliarone di Capodimonte, spazio a «Come un albero la mia voce racconta» a cura di Marina Baldi e Antonella Ippolito, alle 17 e alle 18, con visite guidate a piedi dal Belvedere di Porta Grande. Infine alle 19 e alle 20.30, all’Archivio di Stato, Marina Rippa dirigerà «Antenate. Il tempo del ricordo nella casa delle storie», ovvero donne sconosciute che hanno scritto la Storia.