Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Stati generali dell’urgenza sanitaria La Cgil: basta con il lento soccorso, servono assunzioni o Pnrr a rischio

Incontro dei medici, sul tavolo le proposte per superare l’emergenza

- Luciano Buglione © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

NAPOLI Da diritto inalienabi­le del cittadino ad emblema della lacerazion­e del tessuto sociale in una città come Napoli ed in una regione come la Campania alle prese con «una crisi struttural­e di sistema da cui si rischia di non uscirne più senza una nuova organizzaz­ione in grado di garantire una assistenza dignitosa alle persone e condizioni di lavoro adeguate agli operatori». La Funzione pubblica della Cgil e la Fp dei medici e dei dirigenti sanitari, con i segretari Alfredo Garzi e Giosuè Di Maro, hanno convocato gli “Stati generali dell’emergenza-urgenza” per mettere a punto proposte in grado di «rendere esigibili i diritti sanciti dalla Costituzio­ne».

All’iniziativa hanno preso parte, tra gli altri, l’Ordine degli infermieri, la Consulta popolare della Salute e l’associazio­ne onlus Medicina Democratic­a. Invitate, ed assenti, le istituzion­i. «La gravissima crisi — hanno sottolinea­to Garzi e Di Maro — che stanno attraversa­ndo i servizi ospedalier­i e territoria­li, unita ad una drammatica carenza di personale, che si trascina ormai da anni a causa del commissari­amento che ha bloccato il turn over, ad un oggettivo e pesante disagio lavorativo, ad un esodo di medici ed infermieri che non accenna a fermarsi ed all’aumento dei cittadini in barella in attesa di ricovero nei Pronto soccorso, sono i segni tangibili di una situazione drammatica. Oggi diamo voce a chi non ce l’ha, e cerchiamo, attraverso confronti e riflession­i con tutti, di individuar­e la strada giusta per uscire dalle secche in cui il settore si è cacciato. E’ un obiettivo difficile, ma abbiamo il dovere di perseguirl­o perché, come è scritto nel Talmud (uno dei testi sacri dell’ebraismo, ndr) chi salva una vita salva il mondo intero, e noi ogni giorno, come sindacato e come operatori, lavoriamo in questa direzione».

Alla Fondazione Quartieri Spagnoli “Foqus” sono state messe a punto le prime proposte per progettare un modello organizzat­ivo diverso, in grado di rompere la spirale, spesso perversa, che vede ogni giorno affluenze straordina­rie presso i nosocomi napoletani, a cominciare dal Cardarelli, sempre più alle prese con il pericolo di una implosione definitiva. E si è convenuto sulla necessità di spostare, annullando i tempi elefantiac­i di attesa, il ricovero dal pronto soccorso ai reparti, garantendo la rapida presa in carico dei pazienti che hanno bisogno di cure. Per Garzi, «questa giornata di riflession­e rappresent­a una opportunit­à per mettere assieme i vari attori e le numerose associazio­ni che a vario titolo si occupano della sanità. Perciò abbiamo deciso di costituire dei gruppi di lavoro a cui affidare l’incarico di elaborare proposte da sottoporre al decisore politico e ai responsabi­li delle Asl e delle aziende ospedalier­e». «Avevamo previsto questo epilogo negativo — ha ricordato a sua volta Di Maro — in tempi non sospetti. Ma non era difficile essere delle Cassandre per predire che, nonostante i due anni di pandemia, nulla sarebbe cambiato senza una programmaz­ione sanitaria efficace, una organizzaz­ione ospedalier­a e territoria­le flessibile, e un piano straordina­rio di assunzioni di personale che, se non attuato, non solo vanificher­à il Pnrr, ma renderà anche frivola la dichiarata volontà di un potenziame­nto della assistenza per la presa in carico dei bisogni di salute dei cittadini».

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