Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Scafati riparte in serie A da Rossi
La Givova Scafati riparte dal tecnico Alessandro Rossi che ha condotto i salernitani in A1. «Sarà all’esordio da capoallenatore in massima serie. Lo abbiamo subito confermato con l’assistente Nanni - ha detto il patron Nello Longobardi, il più longevo nella serie A per il suo trentennio alla guida del club -. Volevamo ingaggiarlo già due anni fa con mio figlio Enrico che è il responsabile dell’area tecnica poi l’anno scorso lo abbiamo individuato e scelto con grande lungimiranza».
E il progetto di Scafati sarà interessante sotto tutti i punti di vista con un organigramma che sarà rafforzato anche per l’arrivo di nuovi professionisti. Il patron: «Comporremo una squadra giovane che punterà chiaramente alla salvezza - ha proseguito -. Giocheremo con il 5+5. Diversi dei nostri italiani che ci hanno trascinato in serie A resteranno con noi e poi dovremo scegliere con attenzione gli americani. Dobbiamo decidere ancora il budget per la nuova stagione. Ieri ci siamo incontrati con il sindaco Salvati e il presidente di Givova Acanfora per tessere anche le prime manovre».
Una città in festa quella di Scafati che ha festeggiato contemporaneamente l’anniversario per i 100 della Scafatese e la promozione della Givova. Un rientro per il team salernitano in serie A dopo 14 anni con una promozione conseguita nel 2006 dalla squadra guidata da Giorgio Valli dopo anni trascorsi nelle minors tra A2 e B. Una passione infinita per la palla a spicchi quella di Nello Longobardi che nel corso di questi anni è riuscito a portare nei suoi feudi giocatori del calibro di Gigi Datome ed Anthony Carter. «Il nostro è stato un gran lavoro di squadra a livello dirigenziale che si è trasferito poi sul parquet - ha spiegato -. Ho pensato che l’avremmo spuntata appena prima della fase ad orologio. Lì ho compreso che eravamo attrezzati per il salto di categoria».
Scafati che ha un’organizzazione impeccabile per l’aspetto societario raggiunge in A quindi il Napoli basket. Il derby tra le due campane che rappresentano quindi un piccolo centro e una metropoli potrebbe sortire più di qualche sorpresa. Le competenze e le professionalità faranno la differenza.