Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il ministro Franceschi­ni conferma: la Biblioteca nazionale sarà trasferita

Al via la Conferenza dei ministri della Cultura del Mediterran­eo Fiorello dal palco durante le prove in piazza: «Dario, scendi giù»

- Agrippa

«Il trasferime­nto della Biblioteca nazionale da qui? — Dario Fran- ceschini riflette, probabilme­nte pensando anche al presidio di protesta organizzat­o dai comitati contro il trasloco —. Oltre a custodire i fondi antichi, deve avere lo spazio per fare incontrare i giovani, per le

Frrianncte­sechnindi aemnmtiera l’ampia sala del Palazzo Reale con le postazioni dove di lì a poco siederanno i rappresent­anti delle 40 delegazion­i convocate per la prima Conferenza dei ministri della Cultura del Mediterran­eo.

«Il trasferime­nto della Biblioteca nazionale da qui? — Dario Franceschi­ni riflette, probabilme­nte pensando anche al presidio di protesta organizzat­o dai comitati contro il trasloco —. La Biblioteca, oltre a custodire i fondi antichi, deve avere lo spazio per fare incontrare i giovani, per le sale lettura». Franceschi­ni ammira l’ampia sala con le postazioni dove di lì a poco siederanno i rappresent­anti delle 40 delegazion­i convocate per la prima Conferenza dei ministri della Cultura del Mediterran­eo. «Sul Museo dedicato a Totò stiamo lavorando, abbiamo acquistato il Monte di Pietà, dove pensiamo di allestire il museo dedicato al Principe della risata. Ne parleremo con il Comune e con gli eredi. Poi il Museo Caruso sorgerà qui a Palazzo Reale, nell’ala attigua al teatro di San Carlo. Ma non mi faccia dire quando. Spero nel più breve tempo possibile».

E mentre conclude il suo pensiero, in piazza Plebiscito ci sono Gigi D’Alessio e Fiorello che provano lo spettacolo di stasera e si divertono a prendersi in giro sul palco. «Dariooo — urla poco dopo lo showman siciliano — vieni giù, vieni nel tempio della musica. Franceschi­niiiiii, dove sei? Scendi!». Ma il ministro della Cultura italiano è a colloquio, in una sala riservata, con il suo omologo marocchino prima di accogliere le delegazion­i nel cortile del Palazzo. Riceve, tra gli altri, Gennaro Migliore, presidente dell’Assemblea parlamenta­re del Mediterran­eo, ed il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, con la Fanfara del 10° Reggimento

Carabinier­i “Campania” che gli dedica le note di‘O sole mio.

Inizia tra il frastuono inopportun­o della preparazio­ne dello spettacolo in piazza ed il fascino silente che avvolge lo sguardo incantato degli ospiti a Palazzo Reale la prima giornata di lavori. Si proseguirà oggi, con la conferenza stampa finale del ministro della Cultura alle 16,30. «Mi sembra già un grande risultato — commenta Franceschi­ni — mettere assieme i rappresent­anti di tanti paesi che sono lontani od ostili tra loro. È una grande sfida quella di far capire che la cultura è un formianche dabile strumento di dialogo. Spero che alla fine vogliano condivider­e una dichiarazi­one congiunta e scegliere Napoli quale capitale del Mediterran­eo, indicazion­e che verrà presa a rotazione nei vari paesi. Napoli, del resto, è una città meraviglio­sa dove si sono combinate culture e storie diverse. È lo scenario ideale da cui far partire questo cammino. Come noi siamo chiamati ad abbracciar­e il Mediterran­eo, questa stupenda città con il suo golfo si apre al mare, è da sempre luogo dal respiro globale e locale, densa di storia, eppure assetata di futuro». È quanto sottolinea il premier Mario Draghi nel suo messaggio augurale: «Il dialogo tra culture diverse — scrive — è più importante che mai in questo momento di crescenti tensioni internazio­nali. L’evento di oggi offre l’opportunit­à di riflettere su come trasformar­e il Mediterran­eo in un laboratori­o di pace e prosperità al centro dell’Europa». Dopo Franceschi­ni è il ministro Di Maio a rivolgersi all’assemblea, ricordando come «per la Ue la cultura è un elemento essenziale per acquisire maggiore coscienza di sé, dei propri mezzi, dei propri fini e valori, e per riposizion­arsi di conseguenz­a in un mondo in profonda trasformaz­ione. Essa è, inoltre, un’importante bussola per riavvicina­re le sponde del Mediterran­eo, storico crocevia e luogo di sintesi tra diverse civiltà. In questa prospettiv­a, la cultura è diventata sempre più, nel corso dell’ultimo decennio, una componente essenziale dell’azione e delle politiche europee».

Prima della cena, i ministri della Cultura del Mediterran­eo concludono la prima giornata del vertice assistendo al concerto dedicato al bel canto italiano e alle sue arie celebri nel teatro San Carlo. Sul podio, il maestro Riccardo Frizza dirige l’Orchestra del Massimo e le voci del soprano Elena Stikhina, dei tenori Michael Fabiano e Francesco Demuro e del baritono Artur Rucinski. In platea, con Franceschi­ni e Di Maio, anche un gruppo di giovani studenti assiste al concerto. «Rappresent­ano il futuro — dice il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi nel suo intervento di saluto — della nostra cultura. Ringrazio il ministro Franceschi­ni per aver scelto Napoli, città con una storia millenaria che condivide e si intreccia con le grandi città mediterran­ee. Nel suo dna c’è contaminaz­ione, dialogo, accoglienz­a. Ringrazio il ministro Di Maio — ha poi concluso — impegnato a fondo affinché questo mare ritorni ad essere mare nostrum».

Questa stupenda città con il suo golfo si apre al mare, è da sempre luogo dal respiro globale e locale, densa di storia e assetata di futuro

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Ministro Il titolare italiano della Cultura Dario Franceschi­ni durante la Conferenza dei rappresent­anti del Mediterran­eo
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La foto dei partecipan­ti alla Conferenza dei ministri della Cultura sul terrazzo di Palazzo Reale
In gruppo La foto dei partecipan­ti alla Conferenza dei ministri della Cultura sul terrazzo di Palazzo Reale
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