Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La vicenda
NAPOLI È stato accompagnato in un istituto che si trova fuori regione il ragazzo di 17 anni che mercoledì scorso ha ucciso la madre con 30 coltellate nel loro appartamento nel centro storico, alle rampe San Giovanni Maggiore: lo ha deciso il gip minorile Angela Draetta, che nel corso dell’udienza di ieri ha convalidato il fermo. Le condizioni psicofisiche del ragazzo, a giudizio del magistrato, richiedono una struttura più piccola di quelle di Nisida ed Airola, dove possa essere seguito con particolare attenzione.
Assistito dagli avvocati Ilaria Criscuolo e Flavio Ambrosino, il diciassettenne ha spiegato di avere un vuoto di memoria: non ricorda che cosa sia accaduto quella sera, quando, dopo essere stato rimproverato per una ricarica della Playstation, si è accanito con un coltello contro la madre adottiva, massacrandola con una trentina di coltellate. Nel Tribunale minorile di viale Colli Aminei ieri mattina c’era anche il padre, che dal primo momento ha deciso di stargli vicino e di sostenerlo. Al termine dell’udienza, i due hanno avuto un breve colloquio all’insegna della commozione.
Ieri è stata fatta l’autopsia sulla salma di Filomena; oggi alle 16.30 saranno celebrati i funerali a Santa Maria la Fossa, il piccolo Comune del Casertano dove la donna era nata 61 anni fa, nella chiesa di Maria Santissima Assunta in Cielo. A Napoli la donna si era laureata in Medicina e poi specializzata in Psichiatria; fino a pochi giorni fa era dirigente medico nella sede Asl di piazza Nazionale, dove seguiva le patologie degli anziani; era molto stimata sia dai colleghi che dai pazienti. Anche il marito è medico: specializzato in Neurologia, lavora per il Cto e collabora con l’Università Suor Orsola Benincasa.
Il matricidio è avvenuto intorno alle 20 di mercoledì. Filomena aveva rimproverato il figlio per una ricarica della Playstation a suo giudizio troppo costosa: 100 euro. Poi, parlando a telefono con la sorella, era tornata sull’argomento. Questo deve aver fatto scattare il raptus nel ragazzo, che si è avventato contro