Corriere del Mezzogiorno (Campania)
PONTICELLI MOVIE 30 ANNI DI FILM IN PERIFERIA
Anteprima nazionale al Biografilm del documentario che narra la storia del Pierrot, salvato dal suo destino di supermercato, da tre decenni è epicentro di cambiamento Debutto anche per «Nascondino» di Victoria Fiore, girato ai Quartieri Spagnoli
Sarà proiettato stasera in anteprima nazionale a Bologna, nell’ambito del «Biografilm», 30 anni di cinema a Ponticelli, diretto da Isabella Mari, regista calabrese, ma napoletana di adozione. Il documentario propone un viaggio a ritroso nel tempo e rispolvera i momenti più significativi legati all’ammirevole attività dell’Arci Movie, associazione che opera da trent’anni nel quartiere di Napoli Est. Dopo aver evitato che il Pierrot, storica sala cinematografica di Ponticelli, fosse trasformato in supermercato, i membri dell’associazione hanno fondato un cineclub, creato rapporti con le scuole elementari e medie e dato vita a dei progetti per i minori a rischio dell’area orientale della città.
«Isabella ha trent’anni, proprio come l’associazione — dice Antonella Di Nocera, tra i protagonisti di questa vicenda — e si è immersa con amore e curiosità nella storia di questa comunità, lavorando su un corposo archivio di repertori. Con Arci Movie abbiamo sognato di trasformare il quartiere, la città, il mondo, pensando noi stessi, la periferia, come protagonisti di un grande destino». Un plauso dunque alla regista che, dopo aver spulciato l’enorme archivio audiovisivo dell’Arci Movie, senza cadere nel celebrativo, ripropone alcuni momenti delle riunioni tra i soci, gli operatori culturali, gli studenti e le altre figure impegnati in questo ambizioso progetto.
Disertata l’idea di impaginare un saggio visivo di stampo antropologico-sociologico che facesse luce sulla realtà di un quartiere difficile, Mari ripropone (soprattutto) dei filmati di repertorio e lascia sfilare, come in passerella, le star hanno dato vita agli incontri con il pubblico: Ken Loach, Frederick Wiseman, Francesco Rosi, Pupi Avati, Paolo e Vittorio Taviani, Mario Martone, Antonio Capuano, Salvatore Piscicelli, Marco Risi, Giuliano Montaldo, Edoardo De Angelis, Leonardo Di Costanzo, Roberto Faenza, Michelangelo Frammartino, Cecilia Mangini, Alice Rorwacher, Fabrizio Bentivoglio, Toni Servilo, Andrea Renzi, Ascanio Celestini, Francesco Di Leva, Marco D’Amore, Serena Rossi, Enrico Ghezzi, Erri De Luca.
Immagini che confermano come questi artisti famosi, con la loro partecipazione, abbiano voluto aderire a un progetto culturale coraggioso, divenuto simbolo e testimonianza di una vera e propria «resistenza civile». Tra le righe la regista lascia intendere che la proposta dell’Arci movie è risultata vincente perché sinonimo di passione, impegno e qualità e sottolinea come negli anni, al fianco di pellicole autoriali, al Pierrot sono stati proiettati anche capolavori del cinema muto, come Assunta Spina, diret
Fotogrammi
In apertura un momento del documentario «Nascondino» di Victoria Fiore Qui sopra 30 anni di cinema a Ponticelli to dalla salernitana Elvira Notari, prima regista donna d’Italia. Nato da un’idea di Antonella Di Nocera che ha curato la produzione assieme ad Antonio Borrelli, è prodotto da Arci Movie e Parallelo 41 Produzioni, in collaborazione con Arci Nazionale e Ucca.
Allo stesso festival la prima di Nascondino, diretto dalla regista napoletana Victoria Fiore, al suo esordio. Girato nei Quartieri Spagnoli, ha come protagonisti Entoni, dodicenne scaltro, attaccabrighe e precocemente adultizzato, e nonna Dora, una vedova giovanissima, che cerca di strappare il nipotino alle «cattive compagnie». La regista pedina con la mdp i volti dei protagonisti e grazie alle loro voci fuori campo ci mostra due persone costrette a dover fare i conti con una vita complessa. Un doc su chi non ha neanche il diritto di «nascondersi». Sullo sfondo la decisione del sistema giudiziario che può decidere di togliere la podestà ai genitori malavitosi.