Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Daniel Auteuil: «Qui non è Italia come la Corsica non è Francia»

Daniel Auteuil stasera al Campania Teatro Festival

- Di Melania Guida

Daniel Auteuil da stasera è in scena al teatro Mercadante con «Déjeuner en l’air», lo spettacolo di punta del Campania Film Festival e che dal repertorio di Toulet prende l’avvio. Su Napoli dice: «Beh, per uno come me che vive in Corsica che non è la Francia è facile intuire che qui non siamo in Italia. È tutto un altro mondo».

In un libro caduto per caso, scoprii poesie che mia madre mi aveva dedicato nel 1957 A 72 anni il segreto per non invecchiar­e è coltivare con cura progetti e desideri

Le donne, l’amore. Quello ricordato, vissuto nella memoria di chi ha amato e che fa rima col tempo che passa, il tempo andato, il disincanto. Il mondo di Paul Jean Toulet, romanziere francese e fantasista, la sua poesia, la sua malinconia. Quella delle «Controrime» che Daniel Auteuil ha incrociato per caso quando un libro, caduto all’improvviso mentre cercava una fotografia ben nascosta, si apre alla pagina con la grafia della madre che gliele dedica nel 1957, sperando che le legga quando si sarà fatto grande.

«Magari non così grande come adesso — sorride l’attore che da stasera è in scena al teatro Mercadante con «Déjeuner en l’air», lo spettacolo di punta del Campania Film Festival e che dal repertorio di Toulet prende l’avvio. Per poi raggiunger­e Apollinair­e, Voltaire, de Musset mixati con le riflession­i e i versi dello stesso Auteuil che canta, sussurra, accompagna­to al pianoforte da Julien Noel e da Arman Mélies alla chitarra.

Che cos’è la poesia per Daniel? «Tutto. Quando mio figlio mi ha chiesto a che cosa servono le poesie, gli ho risposto che forse non servono a niente ma tutti ne abbiamo bisogno. Possiamo mai fare a meno delle emozioni?».

Ha letto e riletto quelle rime, tuffandosi nel mare dei ricordi, nell’universo privato di due genitori innamorati «e a quelle vibrazioni profonde ho associato alcuni accordi di chitarra. Come Monsieur Jouradin che scriveva prosa senza saperlo, anch’io facevo canzoni senza volerlo» racconta in una pausa dalle prove il protagonis­ta di «Sostiene Pereira», «Un cuore in inverno» e «La ragazza sul ponte», solo per citare alcune delle pellicole di uno degli attori più celebri di Francia.

«Così che la poesia finisce per trasformar­si in uno strumento, un mezzo per convocare quelli che non ci sono più, sentirli più vicini. Uno spettacolo nato un po’ per gioco, nel segreto della mia stanza e poi, quando si ha il cuore troppo pieno, viene fuori il desiderio di condivider­e con gli altri».

Jeans e maglietta, giovane nei suoi 72 anni, Auteuil, autentico talento internazio­nale, il cinema lo ha ereditato dai grandi cineasti italiani, affascinat­o dai maestri del Neoralismo. «Faccio parte della seconda generazion­e, dopo Noiret e Trintignan­t, che è venuta in Italia a imparare il mestiere».

E Napoli? «Beh, per uno come me che vive in Corsica che non è la Francia è facile intuire che qui non siamo in Italia. È tutto un altro mondo».

Però non è la prima volta che visita la città. «Ci sono stato più di una volta per girare, per fare foto. Ma mai da turista». Che progetti l’attendono? «Ho un film in cantiere e un album di canzoni. Alcune tratte proprio da “Déjeuner en l’aire”». A proposito perché quel titolo? «Ho preso spunto da una mostra che ha allestito mia moglie. Mi è sembrato suggestivo».

Ce lo rivela il segreto per non invecchiar­e? «La formula sta tutta nel coltivare con cura progetti e desideri». Tutto qua? «Le dico sinceramen­te: ho un figlio di 12 anni e posso mai mostrargli i dolori dell’eta?».

Oltre al debutto di Auteil, l’altro appuntamen­to di serata, nel Cortile della reggia di Capodimont­e, è «Il medico dei pazzi» di Eduardo Scarpetta, un classico della comicità partenopea. Il progetto porta la firma di Claudio di Palma che dirige una compagnia numerosa con Giovanni Allocca, Chiara Baffi, Angela e Massimo De Matteo, Renato de Simone, Antonio Elia, Valentina Martiniell­o, Peppe Miale, Alfono Postiglion­e e Federico Siano.

Infine per la sezione Progetti speciali, prima assoluta anche per «Talk Sciò» al Teatro Nuovo alle 19, il format in due quadri ( dedicato al filosofo illuminist­a Gaetano Filangieri) di Ettore De Lorenzo e Marco Alifuoco. In scena Massimo Andrej, lo stesso De Lorenzo e la compagnia Coffee Brecht.

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