Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’allarme dei tecnici «Bianchi ci ha chiesto aiuto ma non risponde alle nostre proposte»
Da Rossi Doria a Morniroli e Lorenzoni, documento degli esperti
Il Pnrr come occasione mancata per la scuola, che invece dovrebbe essere una delle priorità assolute dell’azione di governo. E un «patto» che stenta ad essere mantenuto. Gli esperti nominati dal ministro Bianchi si dichiarano «preoccupati per il ritardo nell’azione di contrasto alla povertà educativa».
La denuncia arriva dai membri del gruppo di lavoro nominato dal dicastero dell’Istruzione: «Il ministro ci dia riscontro politico o sarà l’ennesima occasione mancata». Trai firmatari ci sono Marco Rossi Doria e Andrea Morniroli, che conoscono e operano nella situazione napoletana, insieme con Ludovico Albert, Franco Lorenzoni (anche lui spesso attivo a Napoli), Vanessa Pallucchi, Don Marco Pagniello, Chiara Saraceno. Fanno tutti parte del gruppo di lavoro nominato con decreto del Ministero delchiede l’Istruzione per elaborare le indicazioni per il contrasto della dispersione scolastica e il superamento dei divari territoriali nell’ambito dell’attuazione del Pnrr, che per il comparto prevede un investimento di un miliardo e mezzo. Un gruppo che ha già ascoltato le realtà territoriali, elaborato analisi e indicato le possibili vie da seguire. Ma il lavoro sembra destinato a rimanere lettera morta, se non si avvia una fase operativa.
Durante le scorse settimane, il gruppo ha prodotto un documento dettagliato di 36 pagine, con puntuali indicazioni al fine di «non ripartire ogni volta daccapo», consegnato al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
«Siamo in attesa di un riscontro politico da parte del ministro» dichiarano ora i membri del gruppo di esperti. «Non abbiamo ricevuto una risposta ufficiale su un programma di investimento educativo a sostegno dei soggetti e delle situazioni più fragili, che fa tesoro dell’esperienza. Per questo siamo molto preoccupati, perché consapevoli dell’attesa per un investimento che deve raggiungere presto e bene scuole e territori colpiti da crescente povertà educativa». «È già accaduto», aggiunge Morniroli, «che il lavoro resti fermo. Non vogliamo che accada di nuovo quello che succedeva in passato, con finanziamenti a pioggia che di fatto non cambiano nulla. Le scuole devono essere invitate a coprogettare le strategie più adatte. Negli ultimi anni sono stati già spesi tanti fondi e cosa è cambiato? Nulla. Con il Pnrr non deve andare così, è l’ultima occasione».
«Le idee ci sono», osserva Lorenzoni, «ma soprattutto bisogna valorizzare quello che si è già fatto. Il ministro fa e disfa commissioni di continuo, documenti e poi non dà alcun riscontro. È un peccato». E sulla situazione napoletana, che soffre di un altissimo tasso di dispersione scolastica? «A Napoli negli ultimi anni si è fatto un grande lavoro di coprogettazione, anche con l’assessore Annamaria Palmieri. Ci sono dirigenti molto bravi, sono punti di riferimento importanti. Bisogna agire in fretta però perché la situazione già problematica si è aggravata con la scellerata decisione di tenere le scuole chiuse così a lungo durante la pandemia».
Il punto fondamentale, per Lorenzoni, «è che l’attenzione per la scuola è assolutamente insufficiente. Non si dà alcun potere a chi ha idee e competenze e c’è un grande ritardo nel mettere a sistema le esperienze positive».
Priorità «Non va sprecata l’occasione del Pnrr come già accaduto in passato»