Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La scelta del Nazareno Boccia commissario dei democrat regionali
Il responsabile enti locali del Nazareno vicino a De Luca. A Caserta nominato Mauri
Allo scoccare del terzo mese senza segretario regionale del Pd, dal Nazareno arriva la novella: non solo il partito, sciolta l’assemblea regionale, è commissariato come da statuto, ma arriverà in Campania Francesco Boccia. Non proprio l’ultimo arrivato. Boccia, deputato dem, ex ministro per gli Affari regionali, è attualmente il responsabile nazionale enti locali del Partito democratico. Un pezzo da novanta del partito.
Allo scoccare del terzo mese senza segretario regionale del Pd, dal Nazareno arriva la novella: non solo il partito, sciolta l’assemblea regionale, è commissariato come da statuto, ma arriverà in Campania Francesco Boccia. Non proprio l’ultimo arrivato. Boccia, deputato dem, ex ministro per gli Affari regionali, è attualmente il responsabile nazionale enti locali del Pd. Un pezzo da novanta del partito. Tra l’altro capace, dopo aver litigato con Vincenzo De Luca quando era al governo, di essere stimato e vicino all’ingombrante presidente campano e di avere buone relazioni con quasi tutte le correnti e gli spifferi. Quasi, perché se non ci sono mal di pancia non parliamo del Pd. Anche ieri non appena la notizia ha iniziato a circolare si sono alzate proteste da Base riformista, l’area che fa capo al ministro della Difesa Lorenzo Guerini e all’ex renziano Luca Lotti, a cui ha aderito anche Piero De Luca. Il figlio del governatore, che ha tentato di forzare e accelerare i tempi per far eleggere segretario campano Stefano Graziano, lettian-deluchiano, contro il quale si sono scatenati orlandiani, franceschiniani, Umberto Del Basso de Caro e Gennaro Oliviero. De Luca jr fino all’ultimo ha pressato per una soluzione in continuità e ora pare quindi che abbia qualcosa da ridire sulla nomina di Boccia. Ma parliamo di scaramucce, piccoli aggiustamenti. Nulla di più, niente a che vedere con le scissioni pentastellate.
Proprio ieri sulla vicenda è intervenuto Boccia che, in un’intervista al Corsera, ha ribadito che la funzione del Pd «deve essere tenere assieme il fronte progressista, non scegliere dentro casa dell’altro. Dobbiamo essere rispettosissimi della dinamica interna al M5s, che non può e non deve incidere sulle nostre scelte. L’unità dei progressisti e dei riformisti continua per i ballottaggi stiamo unendo in molti comuni il centrosinistra con il M5S e i centristi». D’altronde l’ex ministro è stato tra i primi a teorizzare e sostenere il campo largo oggi però messo in discussione e non solo dalle guerre interne ai pentastellati, ma col passare delle ore anche da pezzi del Pd.
Ma torniamo alla Campania, è stato lungo e accidentato il dopo-Annunziata. Uno psicodramma come al solito, finito con le carte bollate e le dimissioni di componenti dell’assemblea, in assenza di un accordo che non è mai arrivato. Anche da Roma hanno temporeggiato. Prima il conflitto, poi le amministrative. Enrico Letta aveva detto: «L’assemblea regionale non si era mai riunita, questo è quello che ho trovato io. Ora dovrà trovare una soluzione ed eleggere una segretaria o un segretario. Se questo avverrà bene, se non avverrà prenderemo ovviamente le opportune decisioni a livello nazionale». Il commissario? Risponde: «Le regole sono quelle, per questo mi aspetto che l’assemblea regionale faccia le scelte giuste. E trovi un accordo che dia al partito una guida autorevole. Io guardo a quelle scelte, che siano le più rapide e le migliori possibili». Ovviamente nulla di quello che aveva ipotizzato il segretario nazionale è successo. Nessuno, in questi tre mesi, s’è seduto realmente intorno a un tavolo per ragionare di trovare una quadratura del cerchio. Non c’erano le condizioni, ma soprattutto la volontà: il commissario era inevitabile.
Come lo è anche per il partito casertano. Sarà Matteo Mauri, deputato e responsabile Cittadinanza e Immigrazione del partito, che è stato nominato commissario del Partito Democratico rispettivamente dell’Alto Adige e della Provincia di Caserta.